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La richiesta di intervento

Terracina, laboratorio analisi in affanno

Ieri la visita di una delegazione del Pd all’ospedale Fiorini: «L’organizzazione è insufficiente». I numeri: «Adesso può accogliere circa 55 accessi al giorno,  10 le prenotazioni online disponibili»

Terracina, laboratorio analisi in affanno

«Al momento il laboratorio può accogliere circa 55 accessi al giorno,  10 le prenotazioni online disponibili, 15 per casi urgenti: un numero del tutto insufficiente per un bacino di utenza come quello di Terracina». Questa la fotografia “scattata” dalla delegazione locale del Partito Democratico che ieri mattina si è recata all’ospedale “Alfredo Fiorini” per raccogliere direttamente sul posto le segnalazioni di cittadini e utenti del laboratorio analisi, un servizio essenziale che da mesi sta mostrando limiti strutturali e organizzativi evidenti. «Le sale prelievi attive - hanno spiegato Pierpaolo Chiumera e Daniele Cervelloni, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale del Pd - sono due ma ne servirebbero almeno tre. I personale infermieristico, già sotto organico, tiene in piedi il servizio più grazie alla buona volontà che a una programmazione seria».
Va ricordato che il laboratorio di Terracina, per le utenze esterne, è considerato un punto di raccolta: i prelievi, infatti, devono essere inviati a quello di Latina entro le 11. «Questo impone tempi stretti che potrebbero essere gestiti meglio con una più ampia disponibilità di prenotazioni online magari con un supporto dei medici di base, una migliore informazione ai cittadini e una struttura più adeguata - ha osservato Chiumera -. La situazione attuale, purtroppo, non è un imprevisto: è il risultato di un modello che continua a puntare su un sistema ospedalocentrico, lasciando scoperti i servizi territoriali, proprio quelli di cui i cittadini hanno più bisogno nella quotidianità. Ma la sanità territoriale non può essere trattata come un servizio accessorio».
Cervelloni, dal canto suo, ha sottolineato: «Per anni abbiamo sostenuto, e continuiamo a farlo, che senza investimenti seri sulla medicina di prossimità il sistema sanitario locale resta fragile. I ritardi nella realizzazione delle Case della Salute nel Lazio sono ormai cronici, e Terracina ne è un esempio evidente. La futura Casa della Salute presso il vecchio ospedale di San Francesco, finanziata durante la giunta Zingaretti grazie alle risorse del Pnrr, doveva rappresentare proprio la risposta a disservizi come quelli che oggi vediamo al Fiorini: un luogo unico per prelievi, servizi diagnostici di primo livello, assistenza infermieristica e continuità territoriale».
Chiumera e Cervelloni hanno annunciato che chiederanno, tramite il loro consigliere regionale Salvatore La Penna, di presentare un’interrogazione al presidente Francesco Rocca per avere informazioni precise e aggiornate sullo stato dei lavori e sull’avanzamento dell’investimento. «Serve un impegno concreto per potenziare il laboratorio analisi e i servizi territoriali della nostra città. I cittadini hanno diritto a sapere a che punto siamo e quando avranno finalmente un presidio territoriale moderno e funzionante. Rafforzare i servizi territoriali con il supporto dei medici di famiglia e di nuovi professionisti significa alleggerire gli ospedali, ridurre le attese e garantire cure più vicine alle persone».

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