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Ora dovrà restare fuori provincia

Nuovi guai per lo straniero che uccise e sezionò un cane a Sezze

Il 24enne nigeriano arrestato dai carabinieri per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale

Nuovi guai per lo straniero che uccise e sezionò un cane a Sezze

Nuovi guai per il 24enne di origini nigeriane che ad ottobre scorso salì alla ribalta delle cronache per aver ucciso e sezionato un cane a Sezze. L’uomo, com’è noto, nei giorni scorsi aveva anche occupato uno dei locali della stazione ferroviaria di Terracina che era stato costretto a liberare dopo le segnalazioni della cittadinanza e l’intervento dei carabinieri che lo avevano affidato ai servizi sociali. 
Giovedì, però, il 24enne era stato raggiunto sempre dai militari dell’Arma nello stesso locale della stazione dove aveva acceso un fuoco, forse per scaldarsi o per cucinare qualcosa. Sul posto erano intervenuti anche i vigili del fuoco. Ma a differenza della prima volta, la sua reazione davanti ai militari non è stata tranquilla: ha infatti reagito ed è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e incendio doloso. 
Finito in camera di sicurezza, ieri è stato portato presso il Tribunale di Latina, davanti al giudice monocratico Eugenia Sinigallia, per la direttissima. 
Per lui, difeso dall’avvocato Gianni Luparo, il pubblico ministero aveva chiesto la detenzione in carcere mentre il giudice ha disposto il divieto di dimora in provincia di Latina. Il processo è stato rinviato al 19 gennaio 2026. 
Come si ricorderà, fece scalpore quello di cui si rese protagonista il 27 ottobre in località Ceriara di Sezze e che gli costò una denuncia. Il 24enne venne scoperto dalle Guardie Ittiche Zoofile della FIPSAS, coordinate dal responsabile regionale Emiliano Ciotti, mentre era intento a infierire su un cane. Giunte tempestivamente sul posto dopo diverse segnalazioni, le guardie ittiche riuscirono a documentare l’intera scena con foto e video. Alla vista dei volontari della FIPSAS, l’uomo raccolse la carne dell’animale, la ripose in una busta per poi darsi alla fuga verso le colline circostanti. Il materiale fotografico e video raccolto venne trasmesso dalle stesse Guardi Ittiche Zoofile della FIPSAS alla Procura della Repubblica di Latina per gli accertamenti di competenza.

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