Il caso
20.11.2025 - 18:30
La “telenovela” riguardante la questione della ritardata riapertura dell’ufficio postale di Castelforte si arricchisce di una nuova iniziativa. Questa volta sono un gruppo di cittadini che ha avviato una sottoscrizione di un documento, attualmente in corso, da inviare al sindaco di Castelforte, a Poste Italiane e al Ministero delle Finanze. I sottoscrittori affermano di essere "giunti allo stremo a causa del comportamento dei responsabili delle Poste Italiane. Sono ormai mesi- continua il documento- e per la precisione dal 25.03.2025, che compaiono due manifesti, a cadenza quasi bisettimanale, sui vetri dell’ufficio postale di Via Roma; il primo annuncia l’apertura dell’ufficio indicando una data ben precisa (l’ultimo il 25.11.2025), e il secondo, che smentisce il primo, afferma che lo stesso giorno di apertura ci sarà la chiusura per altri due giorni (dal 25.11.2025 al 26.11.2025), stessa data e stessa firma. Sembra un gioco o una presa in giro. Castelforte è un paese di 4500 abitanti privo ormai dell’unico ufficio postale da 8 mesi; è stato chiesto da tempo un ufficio mobile ma sembra che ci siano problemi di linea. Le persone anziane, sprovviste di mezzi di trasporto propri, non possono ritirare la propria pensione o svolgere normali operazioni perché devono raggiungere altri uffici postali, distanti diversi chilometri. Non solo, ma pagamento bollette, ritiro raccomandate e prelievi sono ormai un ricordo lontano. Il disagio è insopportabile; ci siamo rivolti, da mesi, anche a esponenti della pubblica amministrazione per segnalare tale assurda situazione, ma non è cambiato nulla. Chiediamo quindi al sindaco di convocare con urgenza un Consiglio ed invitare i legali rappresentanti di Poste Italiane per chiedere loro, come Cicerone, Quo usque tandem abutere, Poste Italiane, patientia nostra? (Fino a quando, Poste Italiane, abuserai della nostra pazienza?) ”.
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