Il caso
20.11.2025 - 18:55
Assolto dalle accuse di resistenza e minacce a pubblico ufficiale l’autista del bus su cui era stato redatto un rapporto della polizia locale. L’uomo, un 45enne di Terracina, nel 2018 era alla guida del mezzo ed era giunto a fine turno quando rimase imbottigliato nel traffico di via Roma. Siccome aveva difficoltà ad eseguire una manovra, scese dall'autobus con l'intento di chiedere aiuto ai Vigili Urbani, anche per chiedere loro di sanzionare le autovetture parcheggiate in sosta vietata. Allo stesso, per tutta risposta, venne contestata l'effrazione stradale per essere passato con il semaforo rosso, circostanza però dall'imputato negata nel corso del suo esame davanti al Tribunale. Nacque così un acceso diverbio tra l'autista ed una vigilessa, costituitasi parte civile a processo, da cui scaturì la denuncia della stessa per violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe minacciato l'agente di metterle le mani addosso al fine di compiere un atto contrario ai doveri del proprio ufficio. Di avviso diametralmente opposto la tesi difensiva dell'uomo, rappresentata in giudizio dagli avvocati Matteo Macari e Vincenzo Macari, secondo cui lo stesso si limitò a comunicare al pubblico ufficiale che non avrebbe reagito a quello che egli percepì, nel fragore del momento, come un atteggiamento eccessivamente aggressivo da parte del pubblico ufficiale. Lo stesso ha riferito di non essersi mai sottratto al dovere di consegnare i propri documenti ai vigili intervenuti. Il pm e l’avvocato di parte civile hanno chiesto la condanna, ma il giudice ha deciso per l’assoluzione.
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