Il caso
22.11.2025 - 14:41
Un presunto tentativo di sabotare la vendita all’asta di un immobile di famiglia, fra minacce incendiarie e promesse di restituzione di una caparra, è sfociato nell’arresto di un uomo di 56 anni, residente a Latina. La vicenda, iniziata lo scorso dicembre e denunciata dalla potenziale acquirente, ha portato nelle scorse ore all’esecuzione di una misura cautelare in carcere. Nella serata di ieri, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Terracina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Latina nei confronti dell’uomo, classe 1969, ritenuto gravemente indiziato di aver turbato la libertà di una gara pubblica per la vendita di un compendio immobiliare situato a Latina e appartenente a suo padre. L’indagato dovrà rispondere anche di tentata estorsione.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, hanno preso avvio dalla denuncia sporta da una donna residente in un piccolo comune dei Monti Lepini. La vittima aveva partecipato alla gara pubblica nel dicembre dello scorso anno, aggiudicandosi il bene e versando una caparra di 12.000 euro, con l’obbligo di saldare i restanti 130.000 entro la metà di aprile.
Secondo quanto ricostruito dai militari, nei primi giorni di aprile l’indagato si sarebbe presentato a casa della donna, mentre era con i familiari, invitandola a rinunciare all’acquisto e assicurandole la restituzione della caparra. Alle perplessità dell’acquirente, l’uomo avrebbe contrapposto una minaccia esplicita: l’immobile sarebbe stato dato alle fiamme qualora avesse proseguito con la procedura.
Intimorita, la donna aveva contattato l’uomo il giorno precedente alla scadenza per il saldo, chiedendo conferma che – rinunciando – avrebbe ottenuto indietro i 12.000 euro. L’indagato, secondo quanto denunciato, l’avrebbe rassicurata, ribadendo però la minaccia di incendio e sostenendo di aver già ostacolato precedenti tentativi di vendita.
Sotto pressione, la vittima non procedette al pagamento finale, perdendo così il diritto all’acquisto. Nei giorni successivi, tuttavia, l’uomo sarebbe diventato irreperibile, nonostante i tentativi della donna di contattarlo.
I riscontri raccolti dai Carabinieri – tra cui l’escussione di persone informate, l’analisi dei tabulati telefonici e la documentazione relativa all’esecuzione immobiliare – hanno confermato il quadro accusatorio, portando all’emissione e all’esecuzione della misura cautelare.
L’indagato resta a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda.
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