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La decisione

Accolto il ricorso, restituiti i 2.000 euro sequestrati col chilo di cocaina

Il Tribunale del Riesame annulla il sequestro del denaro di Yuri Spinelli, accolta l'istanza dei legali Marino e Frisetti

Accolto il ricorso, restituiti i 2.000 euro sequestrati col chilo di cocaina

Non era legittimo il sequestro dei contanti, poco più di duemila euro, che il ventenne Yuri Spinelli aveva con sé lo scorso 7 novembre, quando era stato arrestato per il chilo di cocaina che trasportava in auto insieme a Gianni Furno, di 55 anni, conducente della vettura noleggiata. Il collegio dei giudici del Tribunale di Latina, riunito in sede di Riesame delle misure cautelari reali, ha infatti accolto il ricorso depositato dagli avvocati Gaetano Marino e Massimo Frisetti, difensori del giovane, tuttora recluso per il carico di droga.
La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal collegio penale, che ha annullato il provvedimento di sequestro del denaro, trovato dai poliziotti il giorno dell’arresto addosso a Yuri Spinelli, per l’esattezza all’interno di un borsello. La somma di 2.019,6 euro è stata quindi restituita al ragazzo indagato. Secondo gli investigatori quel denaro poteva essere la prova dell’attività illecita, mentre i legali hanno provato il contrario, ovvero che non poteva essere legata al trasporto della droga. Del resto gli inquirenti ritengono che quando i due erano stati fermati in auto sulla statale Pontina, mentre viaggiavano in direzione di Latina, tornavano nel capoluogo dopo avere acquistato la droga destinata al mercato degli stupefacenti. Dopo tutto l’arresto era rimasto fine a se stesso, visto che le indagini della Polizia sono volte proprio a ricostruire la rete di trafficanti e pusher nel quale si inserisce Yuri Spinelli.
Dopo tutto il ventenne viene ritenuto dagli inquirenti, al pari del gemello Mattia, uno dei leader della fazione che aveva creato e gestiva la piazza di spaccio nella zona dei palazzi Arlecchino, finita tra l’altro al centro di un aspro scontro con uno o più sodalizi rivali, alimentato a suon di attentati esplosivi, gli episodi registrati a settembre dopo mesi di tensioni. Ma nel momento in cui Yuri Spinelli era stato arrestato col chilo di cocaina insieme a quello che viene considerato uno dei loro collaboratori fidati, il fratello era detenuto per l’estorsione ai danni del noleggiatore di auto che aveva fornito loro le vetture fino all’inizio dell’estate, come si trovano dietro le sbarre molti dei loro spacciatori di fiducia. L’operazione che ha permesso di fermare il carico di droga, infatti, era arrivata al culmine di una lunga serie di arresti che, nel complesso, hanno smantellato una delle fazioni più attive nella guerra per il controllo dello spaccio.

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