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Il fatto

Mostrò la cocaina alla giornalista, ricorso in Cassazione per l'aggravamento della misura

La difesa contesta il video andato in onda dove si vedeva Costantino Di Silvio, 59 anni detto Pesce

Mostrò la cocaina alla giornalista, ricorso in Cassazione per l'aggravamento della misura

Impugnato l’aggravamento della misura per Costantino Di Silvio, 59 anni,  conosciuto come Pesce. Sono stati i suoi difensori gli avvocati Maria Antonietta Cestra e Pietro Papa a presentare il ricorso avverso l’ordinanza emessa dal magistrato di sorveglianza di Roma Leonardo Circelli, con la quale veniva disposta la sostituzione della misura di sicurezza della libertà vigilata con una misura più afflittiva come l’assegnazione in una casa lavoro per due anni.  Il caso era venuto alla luce a seguito della messa in onda di un video nella trasmissione televisiva Fuori dal Coro, andata in onda lo scorso 21 settembre su Mediaset, dove Di Silvio ad una giornalista che stava facendo un servizio sullo spaccio di droga a Latina, «decantava le caratteristiche della sostanza stupefacente, manifestando la propria disponibilità a cederla a terzi».

Nel ricorso la difesa sottolinea che «l’ordinanza di aggravamento si fonda essenzialmente su un filmato televisivo non acquisito con le necessarie garanzie legali senza contraddittorio. La mera visione dal filmato non garantisce l'integrità della prova documentale e il video completo non è stato mai prodotto. Le  riprese sono avvenute in casa del  Di Silvio senza il consenso di quest’ultimo, la presunta prova - è riportato nel ricorso -  è stata ottenuta illegittimamente e non può essere ammessa come prova». Il ricorso è stato depositato in Corte di Cassazione. Nei giorni scorsi era stato disposto l’aggravamento della misura nei confronti dell’uomo.  
Il provvedimento, era stato emesso nei giorni scorsi a seguito dell’emersione di nuovi e gravi elementi, ritenuti incompatibili con la prosecuzione della misura non detentiva. In particolare il 59enne — già condannato in passato per reati di particolare allarme sociale tra cui il tentato omicidio dell'ex moglie  — era stato segnalato dalla Questura di Latina a seguito della diffusione del filmato trasmesso sulle reti Mediaset, dove  appariva all’interno della propria abitazione mostrando sostanza stupefacente e manifestando la disponibilità alla cessione, nonostante la misura di sicurezza cui era sottoposto.

L’aggravamento della misura di sicurezza, disposto dal magistrato di sorveglianza, era stato eseguito dalla Squadra Mobile che aveva notificato l’esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura detentiva della casa di lavoro per la durata di due anni, da espiare presso la Casa di Lavoro di Vasto.

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