L’arresto, con l’applicazione dei domiciliari, per l’imprenditore di Formia Orlando Taddeo è avvenuto in seguito all’interrogatorio preventivo avvenuto il 14 ottobre scorso davanti al gup di Roma che ha poi accolto e applicato la misura restrittiva contestando una maxi frode da 2,5 milioni di euro. Due giorni dopo, il 16 ottobre, stessa procedura per il secondo dei principali indagati di questa storia, ossia Paolino Manfredi. Su entrambi, ritiene il gip nell’ordinanza di custodia cautelare sussistono gravi indizi di colpevolezza “per aver realizzato una articolata frode fiscale finalizzata alla fatturazione di traffici telefonici fittizi, destinata a generare crediti Iva inesistenti da utilizzare mediante indebite compensazioni delle somme dovute da parte di persone giuridiche residenti sul territorio nazionale.
Tra i beneficiari dee indebite compensazioni c’era, peraltro, la “/c Italia srl di Paolino Manfredi, che, secondo il capo di imputazione, ebbe un profitto di oltre due milioni di euro.
La vicenda ebbe una prima svolta nel 2022 quando il gip emise nei confronti di tutti i soggetti coinvolti un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente del profitto dei reati e risultò coinvolta sempre la “7c Italia srl” di Manfredi. Però durante il sequestro la Finanza non trovò beni sufficienti a coprire la somma per equivalente, cioè due milioni di euro, così estese le ricerche ai rapporti finanziari con la 4U Italia srl, somme di denaro riconducibili sempre a Manfredi che di quest’ultima società era legale rappresentante dal novembre del 2013. Si scoprì così che era pur vero che la 4Us non rientrava nelle indagini di quel procedimento ma parte di un’altra inchiesta per fatti analoghi e relativa ad indebite compensazioni di crediti Ires degli anni 2019 e 2020. Dunque anche le somme della 4U Italia vennero sequestrate e pian piano andava emergendo quello che poi è stato definito un vero e proprio sistema. La frode ricostruita avveniva tramite le piattaforme Commsettle, Corex, Medi8, tutte gestite tramite la società non residente Optimize Technologies Limited riconducibile a Orlando Taddeo che assume il ruolo di dominus in un contesto nel quale gravitano Reolad spa, Eonia Telecom srl, 4U Italia , riconducibili a loro volta all’imprenditore di Formia e tutte con sede legale in uno stabile di Roma, nel quale c’è stata un perquisizione della Procura di Roma a luglio 2025 e lì sono stati trovati anche documenti della società madre, la Optimize con sede legale in Irlanda. Secondo il pm, Taddeo “attraverso le piattaforme da lui gestite ha indotto le società clienti ad affiancare all’attività svolta, ossia quella di gestione di calla center, una parallela attività di intermediazione nell’acquisto e rivendita di traffico telefonico di carattere fittizio”