Il caso
26.06.2024 - 12:10
E’ stato presentato ieri a mezzo social il nuovo logo del Latina Calcio. Lo stemma è arrivato all’improvviso di mattina, senza preavviso e forse anche per questo ha diviso la tifoseria, o meglio l’ha unita forse come mai prima nel dissenso.
Non piace la nuova idea messa in piedi dalla società, affidata all’area marketing gestita da Francesco Terracciano, il nipote del presidente del club nerazzurro. Un logo sicuramente più minimal rispetto al precedente, con una rivisitazione sia nel font che soprattutto nella raffigurazione del Leone Alato di San Marco: simbolo tanto caro ai tifosi di vecchia data della squadra del capoluogo. Mentre sparisce totalmente l’altro simbolo, la torre comunale che piaceva a molti ma che non ha trovato spazio in questa nuova idea grafica portata avanti da Modì, società di marketing e comunicazione che insieme a Ezeta sta rivisitando anche la “texture” delle magliette che sicuramente verranno presentate a breve.
«L’obiettivo è stato quello di rendere esclusivo e autentico il leone alato di San Marco, precedentemente utilizzato nel logo della società - ha scritto sui social il Latina Calcio - Modì, che si è occupata del design della nuova brand identity, ha lavorato sulla forma classica dello scudo, esaltando il volto del leone con la sua criniera e le ali spiegate che fuoriescono dallo scudo, donando dinamicità e maestosità al crest. L’innovazione del brand progettato da Modì ha comunque rispettato la tradizione del club mantenendo l’iconico strisciato nero-azzurro. ️ Il logo è stato progettato in un sistema di brand che possa consentire alla società di scorporare le singole parti esaltandone i dettagli e consentendo una miriade di applicazioni che non ne snaturano l’identità. Il leone alato del Latina Calcio 1932 prende metaforicamente il volo, spiegando le sue ali verso l’orizzonte del futuro rafforzando la sua identità e la sua autenticità».
Insomma, l’obiettivo era quello di “svecchiare” un po’ il logo vecchio e sicuramente sarà fatto lo stesso con le magliette. La cosa però non è stata gradita dai tifosi e dai simpatizzanti della squadra nerazzurra che hanno letteralmente subissato di messaggi di protesta sia i social della società che quelli dei media che hanno rilanciato la notizia. Non piace la grafica, non piace la rivisitazione del leone alato, non piace che sia stato cancellata la torre comunale. Ma ciò che non è piaciuto è stato soprattutto il modus operandi: nessuna comunicazione e soprattutto nessuna scelta lasciata ai tifosi che avrebbero gradito un maggiore coinvolgimento (come avvenuto in passato). Non entrando nel merito della bellezza o meno del logo, ciò che è stato sbagliato è stato forse il modo di aver comunicato (o meglio non averlo comunicato proprio) un cambiamento del genere che per i tifosi è questione di cuore. Magari un concorso di idee sarebbe stata cosa gradita, o anche un referendum on line e ancora meglio una conferenza stampa di presentazione di questa importante novità. Invece è piovuto tutto così, a mezzo social, e senza preavviso.
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