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Karibu, un investigatore in aula: ecco dove finivano i soldi delle Coop

Lunga udienza in Tribunale del processo sullo scandalo dell'accoglienza ai migranti

Karibu, un investigatore in aula: ecco dove finivano i soldi delle Coop

Dalle spese nei ristoranti agli acquisti in gioiellerie. Cene, pernottamenti in hotel, borse firmate come quelle di Ferragamo. Sono alcune delle spese pazze che vengono fuori dall'udienza di oggi in Tribunale a Latina sul caso Karibu. Ed è quello che ha ricostruito in aula - nel corso di una lunga testimonianza un investigatore della Guardia di Finanza di Latina che si era occupato delle indagini sui fondi delle coop per l'accoglienza. Il finanziere ha descritto i due filoni dell'inchiesta dove viene contestata l'evasione fiscale, l'autoriiciclaggio, la bancarotta e la frode. Il testimone ha ripercorso le indagini che hanno portato a tracciare il flusso delle somme di denaro attraverso i bonifici di cui molti all'estero o le spese con le carte prepagate. Prima di tutto sono state analizzate le società che gravitavano attorno alla Karibu e poi sono stati presi in esame i movimenti di denaro. È emerso ad esempio l'acquisto di un macchinario per la lavorazione dei pomodori in Ruanda al prezzo di 48mila euro anche se la ragione sociale della coop era ben diversa. Oppure gli investigatori - coordinati dai pm Giuseppe Miliano e Andrea D'Angeli - hanno scoperto che Liliane Murekatete, moglie del deputato Soumahoro, aveva comprato un immobile in Belgio con un preliminare di acquisto di 32mila euro. "Anche se non vi era traccia riteniamo che Karibu abbia avuto una sede in Belgio che però non risultava". Il testimone ha parlato del ruolo di Jumbo Africa, un'altra società che gravitava attorno a Karibu. "Era uno strumento attraverso il quale venivano dirottati fondi all'estero" ha osservato. Gli importi dell'evasione erano notevoli, così come le spese, finite più volte al centro dell'inchiesta. Dai 500 euro per una cena per quattro persone in un ristorante a Latina, ai 1500 euro spesi per una borsa. Il processo è stato rinviato al prossimo 5 giugno quando andrà avanti la deposizione del finanziere che poi sarà contro esaminato con le domande del collegio difensivo che punta a scardinare le accuse.
Intanto il Collegio penale - presieduto dal giudice Mario La Rosa - ha accolto le istanze dell'avvocato Francesca Roccato e del collega Lorenzo Borre per la posizione di Marie Therese Mukamitsindo, Michael Rukundo, Liliane Murekatete: oggi il Tribunale ha revocato gli obblighi di firma.

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