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Il caso

Scade il bando per il Francioni, il Latina non si presenta e ora deve traslocare

La società ha scelto di non pagare la quota di circa 46mila euro chiesti dal Comune per giocare le gestione di stadio e Fulgorcavi nei prossimi 6 mesi

Ecco chi bussa alla porta del Francioni

La concessione dello Stadio Francioni diventa un nuovo capitolo del braccio di ferro in atto  tra la società di calcio della città, Latina 1932, ed il Comune di Latina. Il nodo da sciogliere è quello relativo al bando per l'affidamento dell’impianto di piazzale Serratore e della struttura della Fulgorcavi di Borgo Piave, sede degli allenamenti. Bando che scadrà proprio oggi e che il Comune di Latina sembrava aver costruito ad hoc per consentire ai nerazzurri del presidente Terracciano di poter giocare al Francioni e allenarsi all’ex Fulgorcavi pagando un canone di 46mila euro per 6 mesi.

Una cifra che la società ha ritenuto evidentemente troppo elevata, tanto da decidere di non presentare alcuna offerta. Cosa accadrà quindi a partire da domani? Per la prima volta dopo innumerevoli stagioni calcistiche, lo stadio e l’impianto di allenamento torneranno in mano al Comune di Latina che poi affitterà di volta in volta le due strutture alle società che ne faranno richiesta: per ora sono due: il Latina Calcio 1932 e il Guidonia, neo promosso in Serie C e in attesa dei lavori di ammodernamento del proprio impianto di gioco (ma i lavori potrebbero terminare ancora prima dell’inizio della stagione).

Il Latina  ha scelto quindi di pagare di partita in partita la quota di mille euro per l’affitto dello stadio, una tariffa vecchia di 15 anni, stipulata dall’amministrazione Di Giorgi nel 2010 e mai più cambiata. Una cifra che non potrà variare fino al 1 gennaio 2026, quando però sicuramente l’amministrazione Celentano dovrà rimetterci mano per adeguare l’affitto di uno stadio da oltre diecimila posti ai costi di gestione del mercato attuale (si stima che solo per allestire una partita di Lega Pro il costo si aggiri attorno ai 4-5 mila euro).

Mille euro sembra infatti un cifra abbastanza irrisoria, dunque (basti pensare che proprio il Latina Calcio 1932, concessionaria dello stadio Bartolani di Cisterna, chiede al squadra locale, in Prima Categoria, un affitto giornaliero di 550 euro) che il club di Terracciano pagherà alle casse comunali (fino al 31/12) senza dover sostenere alcun costo di manutenzione e con la possibilità tra l’altro di incassare l’intera quota derivante dalla vendita dei biglietti.

Quasi certamente nei piani della società c’è anche la volontà di abbandonare la Fulgorcavi (affitto giornaliero richiesto, sempre secondo i canoni del 2010, di 100 euro al giorno), dirottando tutta la squadra sul sintetico del Bartolani di Cisterna dove l’anno scorso erano già andate giovanili e squadra femminile.

Insomma, una vera e propria rivoluzione, messa in atto per non pagare i 46mila euro e rotti per l’affitto di 6 mesi dei due impianti, che costringerà entro il brevissimo periodo la società a fare fagotto e portare via tutto il materiale presente all’interno dello stadio e della struttura di allenamento.

Ma la questione stadio è solo la punta di un iceberg che naviga nelle acque non proprio tranquille del rapporto tra club e amministrazione comunale. Da una parte Terracciano e soci non pagano infatti da tempo al Comune l’affitto dello stadio, ritenendo che sia invece lo stesso ente ad avere dei debiti nei confronti del club, in virtù di alcuni lavori di ammodernamento svolti all’interno dello stadio Francioni e alla Fulgorcavi in questi anni (già fatturati e messi in bilancio) che non rientrerebbero nelle more delle concessioni passate. Un nodo da sciogliere, questo, forse ancora più spigoloso.

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