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Milan, la crisi è ormai alle spalle

La convincente vittoria con l'Atalanta inaugura una nuova pagina sportiva rossonera

Milan, la crisi è ormai alle spalle

Con la convincente vittoria per 2 a 0 contro l'Atalanta, il Milan può ufficialmente archiviare il suo orribile mese di gennaio, quello che lo ha visto crollare sotto i colpi di Inter (2 volte), Lazio e Sassuolo. La rinascita rossonera aveva dapprima fatto capolino con la vittoria (sofferta) contro il Torino, per poi manifestarsi in tutto il suo splendore sportivo contro il Tottenham e il Monza. E ora è una piacevole realtà, come testimoniato dal trionfo di domenica sera a San Siro. Ma come è riuscita la squadra rossonera a invertire la rotta? Lavorando con intensità sulla condizione fisica, divenuta deficitaria tra i protagonisti più forti, su tutti Giroud e Theo Hernandez, che in occasione di Qatar 2022 avevano dato il massimo, e riproponendo, con successo, quel pressing alto che aveva permesso a Pioli e ai suoi ragazzi di conquistare lo scudetto lo scorso anno. Non solo, la lampadina dell'ottimo giro palla è stata all'improvviso riaccesa dai vari Tonali e Bennacer. Essersi ritrovati è sicuramente una bella notizia, sebbene i troppi stop siano coincisi con la fine della corsa scudetto; il Napoli, come si evince dalla classifica, ormai è imprendibile per chiunque, anche per il "nuovo" Milan di Pioli.

Cosa ci ha detto la gara contro la Dea
Essere riusciti a superare l'Atalanta per questo Milan che veniva da un gennaio orribile a livello di risultati ottenuti è un'ottima notizia. La gara di domenica sera, sulla carta piuttosto in bilico, come raccontavano giorni fa i pronostici serie A 1x2 di Marathonbet, poteva essere l'ennesimo brutto stop per il Diavolo, e invece è stato un successo su tutta la linea. Grazie alla vivacità messa in campo dall'11 titolare, al nuovo modulo di Pioli, quel 3-4-2-1 che rafforza il centrocampo e che permette a Leão di giocare più vicino alla porta, e all'innesto di Thiaw, per la Dea non c'è stato nulla da fare. Una Dea a dir poco irriconoscibile, che nel primo tempo non ha effettuato nemmeno un tiro verso la porta avversaria – un qualcosa che non accadeva da ben 18 anni – e che nel secondo tempo ha provato a impensierire Maignan soltanto nei primi 10 minuti, scoccando un tiro uscito a lato. Merito del Milan le cui tre linee non si sono mai sfilacciate, nemmeno in occasione delle ripartenze (letali) di Leão, che ha fornito l'assist per il 2 a 0 a firma Messias, e di Theo Hernández, autore del goal del vantaggio con un tiro da fuori che ha rimbalzato sulla schiena di Musso. E ora il secondo posto in classifica, complice l'ennesimo stop fuori casa dell'Inter, stavolta contro il Bologna, è stato agguantato. E con esso Il filotto di 4 vittorie consecutive, che potrebbe anche continuare: nel prossimo turno l'ostacolo Fiorentina per questo Milan così solido non fa poi così paura.

Una difesa blindata
La rinascita rossonera passa soprattutto dalla difesa. Quattro vittorie di fila senza subire una rete sono il risultato dell'ottimo lavoro del trio Kalulu, Thiaw e Tomori, reso possibile dallo schermo di un centrocampo composto da 4 uomini. La scelta di Pioli di non schierare soltanto 2 mediani puri (Tonali e Bennacer) e 3 trequartisti dietro l'unica punta sta pagando, perché in questo modo la prima linea non si trova più scoperta ad affrontare da sola le ripartenze avversarie. Tale situazione si è vista e apprezzata contro l'Atalanta, il cui superiore possesso palla è apparso quanto mai sterile. E quella volta in cui ha provato a imbeccare tra le linee Lookman e Højlund, questi ultimi sono stati sempre anticipati. Stessa cosa dicasi per Boga e Muriel, che nelle intenzioni di Gasperini avrebbero dovuto dare una scossa alla Dea. Niente da fare: questo Milan che a inizio anno non sapeva più vincere ora vince e convince. Il calcio insegna che una volta trovata la quadra si può facilmente ripartire.

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