Il caso
05.07.2023 - 13:00
Il Consiglio comunale vota la decadenza del consigliere Rino Savini, che lascia l'aula per far posto a Giuseppe Gabanella ma annuncia battaglia legale per riottenere lo scranno. Nella seduta di ieri la maggioranza ha approvato la delibera d'incompatibilità del capogruppo della lista Aprilia 2023-Principi sindaco, seguendo in questo modo le indicazioni del segretario generale Sabatino Iavarone per il quale Savini risulta incompatibile con la carica secondo l'articolo 63 numero 4 comma 1 del Tuel per via di un contenzioso economico promosso dal Comune di Aprilia contro l'ex commissario della Multiservizi. Iavarone non ha ritenuto sufficienti le controdeduzioni del consigliere confermando la sua linea, una posizione contestata dal diretto interessato che in avvio della seduta ha letto una nota piuttosto critica nei confronti del segretario comunale. «E' irragionevole applicare l'articolo 63 del Tuel in questo modo, perché quando l'oggetto della causa - ha detto Savini - riguarda un fatto connesso all'esercizio del mandato non si applica. E io nel 2006 stavo facendo il commissario della Multiservizi su delega del sindaco, l'ho fatto dunque in costanza di mandato come recita il comma 3 dell'articolo 63 del Tuel. Ringrazio chi in questi giorni mi ha mostrato solidarietà come il consigliere regionale Enrico Tiero e il mio amico Lanfranco Principi per la sua discreta e fattiva presenza». Ora però l'ex consigliere farà ricorso al Tribunale elettorale.
A votare la decadenza è stata la maggioranza di centrodestra ad esclusione del consigliere Gabriele Forcina (lista Principi), assente ieri. L'opposizione ha scelto di non partecipare al voto, non risparmiando attacchi al sindaco Principi e al centrodestra. «Assistiamo a una vicenda imbarazzante, 437 elettori che hanno votato Savini ora non sono più rappresentati - ha detto il capogruppo di Forum per Aprilia, Pasquale De Maio - e saranno giustamente offesi e arrabbiati. Siamo solidali con Savini, ci dispiace dover parlare di questo argomento e credo che vada anche chiarito che l'ineleggibilità riguarda una lite economica e non altro. Ma lui che era conoscenza di questa situazione doveva essere attento e cosciente e lo stesso vale per il sindaco, visto che parliamo della sua lista. Per questo non voteremo questa delibera». Un aspetto rimarcato anche dai consiglieri Luana Caporaso e Davide Zingaretti. «Dall'aula esce un messaggio negativo. Non entrerò nel merito dell'incompatibilità - afferma Zingaretti - perché si tratta di una materia complessa ma voglio fare una riflessione politica: questo caso si aggiunge all'esclusione di due candidati dalle liste di centrodestra. Dunque che messaggio diamo all'esterno? Se l'amministrazione governerà con la stessa accuratezza con cui ha scelto i candidati c'è da preoccuparsi».
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