I temi
20.07.2024 - 11:00
Un partito che sta ritrovando una precisa identità ma che adesso deve anche recuperare una rappresentanza territoriale in Parlamento. Giovedì pomeriggio all’hotel Europa è stato questo il centro dell’incontro organizzato dalla rafforzata componente Area Dem che ha ospitato rappresentanti provinciali e regionali del Partito democratico, compreso il segretario regionale Daniele Leodori. Con lui, tra gli altri, Francesco De Angelis, Emanuela Droghei, Valeria Campagna, Alfredo D’Attorre e la coordinatrice nazionale della segreteria, Marta Bonafoni.
A fare gli onori di casa all’evento hanno pensato l’ex consigliere regionale Enrico Forte e la consigliera comunale Daniela Fiore. Sono stati loro gli ideatori dell’iniziativa per la quale hanno scelto un titolo emblematico: «Le persone al centro». Enrico Forte ha spiegato: «Alle Europee il risultato è stato incoraggiante ma di lavoro da fare, in questa provincia, ce n’è tanto. Non possiamo essere subalterni alla destra. L’onda del consenso attuale la dobbiamo cavalcare ma dobbiamo anche essere bravi a costruire delle proposte serie e valide, insieme agli amici della provincia di Frosinone. Questi due territori sono senza una rappresentanza parlamentare in Italia e in Europa. Non è un bel segnale. Dobbiamo lavorare per ricostruire la classe dirigente». Poi, forse, il passaggio più importante. «Le elezioni amministrative degli ultimi anni ci hanno mostrato come sia ormai finita la stagione del civismo. La politica deve riprendersi il proprio ruolo e il Pd deve essere traino del centrosinistra».
Un tema su cui ha posto l’accento anche la consigliera comunale Daniela Fiore: «Il Pd a Latina resta sempre al di sotto della media nazionale e questo deve farci riflettere. Come dobbiamo riflettere sul fatto che Celentano sia al quarto posto in gradimento in Italia. Ha perso 10 punti? Sì, ma noi siamo sempre venti punti percentuali sotto, potenzialmente. Qui dobbiamo lavorare, per costruire l’alternativa. E lo dobbiamo fare anche rompendo quello schema che il centrodestra usa a proprio comodo, ossia la contrapposizione “quelli di prima e quelli di adesso”. Noi non siamo né gli uni né gli altri. Questa deve diventare la nostra forza: il Pd deve guidare la proposta alternativa per la guida di Latina». Francesco De Angelis, politico di razza, è l’anima di Area dem, lo stratega dell’accordo con Franceschini ha costruito una componente molto forte nel Lazio sud. L’altra sera a Latina ha ascoltato gli interventi di dirigenti e militanti per poi trarre le somme: «Schlein ha il grande merito di averci restituito la voglia di parlare e confrontarci. Le correnti non sono un male, noi vogliamo che il Pd cresca e sia sempre più forte. Alle Europee, diciamo, che ci siamo difesi bene, alla Allegri (citando l’ex allenatore della Juve, squadra di cui è tifosissimo, ndr) ma adesso dobbiamo attaccare. La nostra segretaria ha restituito al partito un’identità precisa e da quella dobbiamo partire, avendo il coraggio di scrivere un’agenda politica». Marta Bonafoni ha indicato come la necessità sia quella di avere un partito unitario con idee chiare davanti, discorso simile a quello di Valeria Campagna, la quale ha posto l’accento sulla necessità di lavorare anche per far riavvicinare gli elettori alla politica, perché l’astensionismo ha raggiunto percentuali preoccupanti. A portare i propri saluti anche il segretario provinciale Omar Sarubbo, che non fa parte della componente Area dem, ma che ha provato ad analizzare i risultati delle recenti europee dicendosi d’accordo col fatto che il partito deve lavorare per essere più presente nei territori e già con l’estate militante arriveranno segnati in tal senso.
A tirare le somme è stato invece il segretario regionale Daniele Leodori. Prima s’è tolto però qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo a una polemica interna sul fatto che il leader regionale prendesse parte a un evento di una corrente. «Sia chiaro a tutti una volta per tutte: io vado agli eventi del Partito democratico dove mi invitano. Sono il segretario e lo sono di tutti. Ma la discussione non può diventare provocazione. Il titolo scelto per questo evento è azzeccato perché dobbiamo davvero rimettere al centro le persone». Infine Leodori ha fatto rilevare un elemento di speranza: «Il voto dei giovani al Pd è un segnale che va valorizzato. Bisogna lavorare di più per intercettare le loro istanze. Il futuro passa anche da questo».
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