Politica
09.08.2024 - 12:00
«Quanto accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale non può lasciare indifferenti e merita un’attenta analisi e una riflessione profonda. E’ quella che mi sono riservato di fare in questi giorni, prestando attenzione a tutte quelle che possono essere le conseguenze di una mia scelta, o una mia risposta, nel rispetto del ruolo che la città ha voluto darmi, e dei consiglieri che fino ad oggi hanno sostenuto questa maggioranza». Stavolta il sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, ha deciso di prendersi lo spazio necessario per fare il punto della situazione dopo gli strascichi lasciati dall’ultima assise del 31 luglio quando, in aula, il capogruppo di Forza Italia Massimiliano Di Girolamo ha motivato la scelta del partito di votare contro il riequilibrio di bilancio.
«Con la precisa volontà - osserva Giannetti - di innescare un cortocircuito senza tenere conto che sono mesi che Forza Italia mette in atto questi “cortocircuiti”. Ripercorrendo sommariamente l’ultimo periodo, siamo partiti da un’astensione sulle controdeduzioni riguardanti la legge 22, benché la sera precedente, in riunione di maggioranza, i consiglieri di Forza Italia avessero confermato il loro voto favorevole. Successivamente è arrivata la loro decisione di non farsi carico, come sarebbe stato giusto, di nessuna presidenza o vicepresidenza di commissione consiliare, e la volontà di presentare mozioni congiunte insieme alla lista Di Tommaso Sindaco, oggi “Progetto Terracina”. Inoltre, nel consiglio del 24 giugno l’opposizione ha presentato una mozione relativa al decoro del lungomare Circe. I consiglieri di Forza Italia, in quell’occasione, non si sono presentati in aula e non hanno così potuto o dovuto votare contro una mozione che nei contenuti è stata poi ripresentata a firma della stessa Forza Italia e la Lista Di Tommaso nel consiglio del 31 luglio. Vi è di più: nello stesso Consiglio del 24 giugno - sottolinea il sindaco - non hanno partecipato alla discussione sulle interrogazioni che avevano come argomento temi di competenza dell’assessore, espressione di Forza Italia».
Giannetti ricorda che nell’assise del 1° luglio il capogruppo di Forza Italia Di Girolamo precisò che il suo partito sosteneva la maggioranza, «in evidente “cortocircuito” con quanto appena descritto. Nel discorso, per motivare la decisione di votare contro le variazioni di bilancio, Massimiliano Di Girolamo, unico presente dal momento che gli altri due consiglieri Olleia e Basile avevano da poco lasciato l’aula, ha parlato della volontà di innescare con il suo voto un corto circuito, a suo avviso costruttivo e finalizzato a incidere sulla maggioranza in maniera positiva, utilizzando parole come “senso di responsabilità”, “serve coraggio”, “bisogna agire”. Voglio ricordare che esistono luoghi deputati per discorsi di questo genere, come le riunioni dei capigruppo o le riunioni di maggioranza, che si tengono regolarmente. Mi chiedo allora, ed è qui il vero corto circuito, per quale motivo Forza Italia non abbia mai utilizzato queste occasioni per esprimere, evidentemente, una condizione di malessere e abbia preferito piuttosto trattare alcune tematiche ritenute importanti con parte dell’opposizione, scegliendo di arrivare al segnale più impattante e sicuramente più critico per una maggioranza: il voto contrario al riequilibrio di bilancio». E la maggioranza sarebbe andata a casa qualora non ci fossero stati i numeri. «E questo - valuta Giannetti - mi fa riflettere sulla reale volontà di proseguire il percorso insieme come invece dichiarato nei vari Consigli comunali. Inoltre, e questo è un altro evidente cortocircuito, le variazioni di bilancio erano state in precedenza votate e sottoscritte in giunta dall’assessore di Forza Italia Antonella Isolani».
Per il primo cittadino appare evidente, dunque, che la quantità di “cortocircuiti” posti in essere nel tempo da Forza Italia «è tale da generare un black-out, per utilizzare lo stesso linguaggio di Di Girolamo. A questo punto - conclude Giannetti -, sempre per il senso di responsabilità nei confronti della città e del gruppo che fino ad oggi mi ha sostenuto, per riaccendere la luce c’è bisogno di una verifica di maggioranza che preveda la evidente necessità di prendere delle decisioni importanti e consequenziali».
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