Il fatto
07.12.2025 - 19:00
«Lo avevo denunciato lo scorso 1 dicembre con un comunicato dettagliato: la Giunta Celentano porta sulle spalle una responsabilità politica gravissima nella perdita della concessione mineraria delle Terme di Fogliano. Oggi mi rivolgo direttamente alla Sindaca, perché siamo davanti al rischio concreto che questa amministrazione lasci alla città il danno più grande degli ultimi decenni».
Lo dichiara la Capogruppo M5S Maria Grazia Ciolfi dopo le dichiarazioni dell’assessora Ada Nasti, pubblicate sulla stampa locale. «Si tratta di affermazioni totalmente smentite dalla determina regionale e, fatto politicamente ancora più rilevante, in contraddizione con quanto affermato dalla stessa Sindaca in una richiesta formale inviata all’assessora regionale Palazzo e agli
uffici regionali competenti all’indomani della revoca».
La determina della Regione Lazio, adottata a maggio 2025 ma mai resa nota dalla Giunta, chiarisce che la concessione è stata revocata per una serie di omissioni del Comune. «La responsabilità dell’amministrazione è certificata dalla Regione in ogni riga dell’atto. La narrazione odierna dell’assessora Nasti appare non solo debole, ma del tutto inopportuna, e non supera in alcun modo la verifica del documento regionale».
Nello stesso provvedimento, la Regione ricorda inoltre che il 26 novembre 2024 si è svolta una riunione tecnica con Comune e curatela per valutare il mantenimento della concessione mineraria in capo al Comune e che, dopo tale riunione, il Comune non ha dato alcun seguito. «Mentre la Regione tentava di costruire un percorso per salvare la concessione, il Comune è sparito. È un fatto politicamente enorme».
«Le ricostruzioni dell’assessora Nasti – secondo cui il Comune “non avrebbe più competenza”, che si potrebbe “ripartire con un nuovo permesso di ricerca”, e riottenere la concessione “avrebbe potuto generare un danno erariale” – sono sconcertanti. La sua versione dei fatti rappresenta il colmo della disinformazione ai danni dei cittadini. Dire che nulla è perduto, e che possiamo rifare la ricerca, significa ammettere che dopo 70 anni torniamo al punto zero, come se dal 1953 ad oggi non fosse stato fatto nulla, e che il Comune sarebbe disposto a buttare via decenni di lavoro, studi, perforazioni già eseguite e investimenti pubblici».
«Come si fa anche solo a pensare di ripartire da una ricerca quando le acque erano già state certificate e i pozzi realizzati? È come dire a Latina: “Abbiamo perso tutto, ma consoliamoci: possiamo scavare di nuovo e ricominciare da capo”. È una narrazione che offende l’intelligenza dei cittadini e che non possiamo accettare da un’assessora tecnica che, peraltro, non risiede nella nostra città e che, alla luce di ciò che afferma, evidentemente non ne conosce neppure bene la storia».
«La posizione politica dell’assessora Nasti, inoltre, è in aperto conflitto non solo con la Regione, ma anche con la Sindaca», prosegue Ciolfi, evidenziando una gravissima criticità interna alla maggioranza. «La Sindaca ha scritto alla Regione chiedendo di rivedere l’iter della revoca, riconoscendo la strategicità delle Terme per Latina e per lo sviluppo del litorale. È evidente che le
due versioni non possono convivere. Siamo di fronte a un’incoerenza politica enorme che testimonia un contrasto interno alla stessa amministrazione o, quantomeno, certifica che la mano destra non sa cosa fa la sinistra. E la cosa è ancora più grave quando una delle due mani è quella del Primo Cittadino, che dovrebbe guidare la città e le sue scelte strategiche».
«Su questo punto, il M5S non ha dubbi: noi siamo al fianco della Sindaca Celentano nella battaglia per salvare le Terme. E, ne sono certa, lo sarà anche tutta la città». Ciolfi aggiunge un elemento istituzionale di estrema rilevanza. «Il Commissario Valente, con la delibera di Consiglio n. 213/2022, aveva dato un indirizzo chiaro: rinnovare la concessione mineraria delle Terme di Fogliano. Nel 2024, il Comune ha chiesto alla Regione una proroga di 90 giorni per poter sottoporre la questione al Consiglio comunale, come previsto per competenza. Ma il Consiglio non è mai stato coinvolto. La Giunta ha deciso da sola, esautorando – come già avvenuto su altre questioni fondamentali – l’organo cui spettava la decisione, e lasciando decadere la concessione senza alcun voto, in aperto contrasto con l’indirizzo commissariale e persino con la posizione della Sindaca. È un fatto istituzionalmente gravissimo».
Quanto alle affermazioni dell’assessora Nasti sul possibile danno erariale, Ciolfi commenta: «Sostenere che mantenere un bene pubblico avrebbe potuto generare un danno erariale è un paradosso. Il danno erariale è esattamente l’opposto: è averlo perso dopo averlo lasciato in uno stato di abbandono tale da costringere la Regione alla revoca».
La Capogruppo M5S annuncia infine di aver già presentato la richiesta formale di inserire il tema delle Terme nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. «L’Aula deve tornare in possesso delle sue prerogative e dare un mandato chiaro alla Sindaca: verificare ogni possibilità giuridica per recuperare la titolarità dei beni, ripristinare la tutela pubblica dell’area e valutare il percorso per il riottenimento della concessione mineraria perduta. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Bruni, nell’ultimo Consiglio, ha chiesto chiarezza totale. Ora quella richiesta di chiarezza deve tradursi in un atto politico concreto e non restare una mera dichiarazione di facciata. Le Terme di Fogliano non appartengono a una parte politica, ma all’intera città. E la città non può perdere tutto a causa di omissioni, silenzi e decisioni assunte nelle segrete stanze e con le competenze sbagliate», conclude Ciolfi.
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