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Il quadro

Centrodestra, la verifica è adesso: scenari e manovre in Regione

Verso un incontro tra Paolo Trancassini e Claudio Fazzone. Sullo sfondo la partita tra “azzurri” e Lega. Il ruolo di Fratelli d’Italia

Centrodestra, la verifica è adesso: scenari e manovre in Regione

Momento decisivo per la verifica del centrodestra alla Regione Lazio. Nelle prossime ore si entrerà nel merito della questione. Possibile anche un faccia a faccia tra il deputato Paolo Trancassini e il senatore Claudio Fazzone, responsabili politici, rispettivamente, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Entro settembre la maggioranza di centrodestra ha la necessità di approvare il Documento di economia e finanza regionale 2025, un documento che ha un profilo politico-amministrativo indubbio. Ma indipendentemente da questo occorre un segnale chiaro.

Il centrodestra contra 33 consiglieri: 22 di Fratelli d’Italia, 7 di Forza Italia (8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati), 1 della Lega, 1 della civica di Rocca. Più naturalmente il presidente Francesco Rocca. Le opposizioni sono a quota 18, rispetto ai 20 iniziali. Questo perché 2 esponenti hanno aderito a Forza Italia. Dunque i numeri ci sarebbero in ogni caso, ma il riferimento è rappresentato dai 31 sì agli equilibri di bilancio del luglio scorso. Nei giorni precedenti Forza Italia non aveva partecipato né ad una riunione del Consiglio né ad una della Giunta. Era stato Francesco Rocca a chiedere un gesto di responsabilità agli “azzurri”. Proposta accolta da Claudio Fazzone.

Gli equilibri cambiati
Il punto nasce dai mutamenti avvenuti rispetto alla situazione di partenza. Perché rispetto alle elezioni del febbraio 2023, gli “azzurri” sono passati da 3 a 7 esponenti. Ai tre eletti (Giorgio Simeoni, Fabio Capolei e Cosmo Mitrano) si sono aggiunti prima Marco Colarossi e Roberta Della Casa, provenienti dal Movimento Cinque Stelle. Quindi Angelo Tripodi, eletto nella Lega. Infine Pino Cangemi (sempre del Carroccio), vicepresidente del consiglio regionale del Lazio (per lui quello in Forza Italia è stato un ritorno). Si arriva a quota 8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati di Nazzareno Neri.

Gli assessori sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. Mentre la Lega è rimasta con un solo consigliere, Laura Cartaginese. A febbraio 2023 ne aveva eletti 3. Per il Carroccio in giunta ci sono Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. Fin troppo evidente che sullo sfondo c’è il tema dei rapporti politici tra Forza Italia e la Lega. E va detto che Davide Bordoni, coordinatore regionale del Carroccio nel Lazio, ha dichiarato più volte che l’assetto della giunta non può essere cambiato sulla base dei passaggi da un gruppo consiliare all’altro. E che quindi deve rimanere lo schema stabilito dopo le regionali del 2023.

Le opzioni possibili
Della questione si sta occupando Paolo Trancassini, parlamentare e leader regionale di Fratelli d’Italia. Sicuramente potranno essere prese in considerazione le dinamiche negli enti intermedi e derivati. Nell’ambito di una governance allargata che consente quelli che vengono definiti gli spazi di agibilità politica. Però il nodo della giunta rimane. Le ipotesi sono due. La prima è quella di un assessorato in più a Forza Italia, che vorrebbe dire prendere in considerazione il ridimensionamento della Lega (da 2 a 1).

Scenario oggettivamente complicato che potrebbe determinare degli effetti politici. La seconda opzione è un riassetto delle deleghe. Con Forza Italia che chiederebbe materie di prima fascia. Pure in tal caso la linea di collisione con il Carroccio sarebbe inevitabile. Siamo in un momento politico importante, con all’orizzonte le elezioni regionali in Liguria, Emilia Romagna ed Umbria. E a livello nazionale il Governo di centrodestra è alla prese con la manovra economica. Il Lazio non è una regione come le altre, ha un peso politico non indifferente che va per forza tenuto in considerazione.

I segnali
Vale la pena ricordare il perimetro delineato dal leader di Forza Italia Claudio Fazzone: «C’è una situazione mutata, in consiglio regionale Forza Italia è cresciuta con l’adesione di consiglieri provenienti da altri partiti: questo significa che siamo attrattivi e rafforziamo, di conseguenza, il consenso di tutto il centrodestra. I nostri due assessori devono essere messi nelle condizioni di lavorare serenamente sullo stesso piano degli altri partiti per rafforzare l’azione amministrativa. Non si può pretendere dai nostri consiglieri regionali di essere presenti per il numero legale e la votazione dei provvedimenti in aula senza avere una considerazione politica e amministrativa». Aggiungendo: «C’è una discussione in corso, abbiamo parlato dei metodi e dell’azione amministrativa, dove c’è una sensibilità comune. L’azione amministrativa deve essere condivisa e partecipata, fondamentale all’interno della coalizione. Per gli incontri che abbiamo fatto, sono ottimista che si possa trovare un accordo definitivo prima che il consiglio si riunisca. Noi siamo sempre responsabili e corretti. Non ci sono dissapori in maggioranza e con il presidente Rocca, ma si è posto un problema di verifica».

Mentre il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini ha rilevato: «Allora, il ruolo di padre di famiglia attribuisce a Fratelli d’Italia una responsabilità e una consapevolezza che fanno parte del nostro dna. Siamo il primo partito nel Lazio. Come del resto in Italia. L’imperativo categorico è tenere unita... la famiglia. Per il centrodestra il valore dell’unità è enorme. Mai come in questo momento. Non ci sottrarremo a quello che è il nostro compito, però le nostre proposte dovranno essere tenute in considerazione all’interno della famiglia. Terremo conto delle richieste, delle aspettative e di tutto il resto. L’importante è che l’intera coalizione sia consapevole che non si può cedere all’istinto e non ci si può permettere il lusso di farsi prendere la mano». È in questo spazio politico che si snoderà la verifica nel centrodestra. Il faccia a faccia tra Paolo Trancassini e Claudio Fazzone promette di essere decisivo.

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