Il caso
13.05.2025 - 12:00
I gruppi consiliari di opposizione al Comune di Latina (Partito Democratico, Latina Bene Comune, Movimento 5 Stelle e Per Latina 2032) hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare lo stato di crisi dell’azienda speciale ABC, che gestisce il servizio rifiuti cittadino. Un’accusa durissima che punta il dito contro la maggioranza guidata dalla sindaca Matilde Celentano e mette in luce una serie di elementi critici: esercizio provvisorio prolungato, assenza di bilanci, aumento della TARI, inefficienze nel servizio, possibili conflitti d’interesse e un rischio concreto di privatizzazione del servizio.
A dare il via all’attacco è stato il Movimento 5 Stelle, con la consigliera Maria Grazia Ciolfi: « Da tre anni Abc opera in esercizio provvisorio. La maggioranza Celentano non ha portato in Consiglio comunale i bilanci di previsione per il 2023, il 2024 e ora anche il 2025, nonostante le nostre reiterate richieste. Un’anomalia grave: la mancata approvazione dei bilanci ha causato lo stato di esercizio provvisorio di ABC che per norma impedisce assunzioni e investimenti, quindi pianificazione. Il risultato è evidente e sotto gli occhi di tutti: una città sporca, un servizio inefficiente, una TARI alle stelle. A ciò si aggiungono gravi carenze degli organi di controllo dell’azienda speciale: il divieto di effettuare nuove assunzioni imposto dall’esercizio provvisorio non è stato rispettato: nel 2024 risultano assunte 44 nuove unità, in violazione della normativa, anomalie non segnalate dal Controllo Analogo. Ad oggi l’attività del CdA in carica risulterebbe immobile, infatti sul sito di ABC non risultano adottati, né trasmessi al Comune i bilanci dell’azienda».
Dario Bellini di Lbc ha aggiunto: « Avevamo avvertito più volte del pericoloso conflitto di interessi nella gestione dei rifiuti. Da quando si è insediata l’amministrazione Celentano Abc si è trasformata in un sommergibile sempre immerso con atti che arrivano in clamoroso ritardo, bilanci approvati in ritardo, la trasparenza come un optional, i lavoratori esausti e preoccupati. Penso poi alla modifica del nuovo ecocalendario mai discussa né in consiglio né in commissione. Nel 2022, con l’estensione del Porta a Porta, la spesa per il conferimento dell’indifferenziato si era abbassata a 4 milioni di euro. Ora, nel 2024, è salita a 7 milioni. La differenziata cala, i costi aumentano, la tariffa puntuale è irrealizzabile. E il piano industriale voluto dalla giunta costerà altri 8 milioni ai cittadini, legandoci ancora di più alla gestione dell’indifferenziato».
Nazzareno Ranaldi ha ricordato come l’inconferibilità dichiarata da Anac sul ruolo dell’ex presidente di Abc Lorenzo Palmerini nasca da un suo intervento ed evidenzia come l’amministrazione abbia risposto inizialmente dichiarandosi incompetente, costringendolo a rivolgersi direttamente all’ANAC. Dopo un’istruttoria, l’Autorità ha stabilito che spettano ora al RPCT del Comune le verifiche sulla validità dell’incarico e sull’eventuale responsabilità politica e amministrativa dei soggetti coinvolti, che rischiano la nullità degli atti firmati e la sospensione per tre mesi dal conferimento di nuovi incarichi. Il consigliere solleva anche dubbi sul mancato coinvolgimento dell’Avvocatura comunale nella difesa, affidata invece a un consulente esterno, e chiede conto di eventuali danni economici per il Comune.
«Ci sono momenti in cui la politica ha il dovere di fare nomi, di denunciare responsabilità e di restituire ai cittadini la verità che troppo spesso viene nascosta dietro formule tecniche, narrazioni accomodanti e interviste rassicuranti. Quello che sta accadendo a Latina con la TARI 2025 e con il rendiconto finanziario dell’amministrazione Celentano è un caso esemplare di malagestione travestita da normalità» ha detto la capogruppo del Pd Valeria Campagna. «Nel 2023, l’amministrazione ha aumentato il Piano Economico Finanziario dei rifiuti da 26 a 36 milioni di euro.
Un aumento del 38%, completamente fuori scala e fuori legge - ha proseguito - Le scelte – o meglio, le non-scelte – della giunta Celentano producono un effetto a catena. Si preferisce l’immobilismo, la gestione per inerzia, la manutenzione dell’esistente. Ma intanto il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, che misura l’incapacità del Comune di riscuotere tasse e tributi, esplode: da 144 a 164 milioni in due anni. Il tasso di riscossione effettiva è molto basso, permane ad un livello insufficiente, 33% contro un minimo previsto del 47%.
Si fanno accertamenti, ma non si incassa». «Il Partito democratico - ha proseguito - chiede trasparenza sull’indagine ARERA e verità sui numeri reali del bilancio. Chiede la rimozione di ogni conflitto d’interesse nella gestione dell’azienda ABC. Chiede una riforma del sistema di raccolta e della tariffa che premi i cittadini virtuosi e abbatta i costi per tutti. Chiede scelte. Perché una città non può essere governata a colpi di silenzi».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione