Damiano Coletta ha presentato questa mattina le 74 firme che gli permettono la candidatura a presidente della Provincia alle elezioni di secondo livello del 29 aprile prossimo. Il sindaco di Latina ha consegnato il faldone in via Costa poco prima delle 12 e una mezz'ora dopo ha tenuto una conferenza stampa nella sala De Pasquale del Comune per spiegare la sua scelta. "Tanti sindaci mi chiedevano di impegnarmi in prima persona – ha detto Coletta – Ci ho riflettuto molto, non è stata una decisione semplice. C'è chi mi chiede: ma avrai tempo per dedicarti alle due istituzioni, Comune e Provincia? Ho pensato molto a questo e sono giunto alla conclusione che alla fine è possibile farcela. Le due sedi sono ravvicinate anche fisicamente e poi ci sarà uno staff di persone capaci che mi aiuteranno. Inoltre posso ormai dire che questi due anni alla guida del Comune sono stati difficili ma siamo finalmente riusciti a portare avanti il processo di bonifica dell'ente. Abbiamo rimesso la macchina in carreggiata e i primi risultati iniziano a vedersi. Per questo sono convinto che la squadra sia ormai oliata e c'è spazio anche per l'impegno da presidente".
Coletta è consapevole che non sarà facile. "So che è possibile perdere. Chi mi conosce sa che però non amo perdere, quindi potete stare certi che mi giocherò tutte la carte per convincere consiglieri e sindaci a votare per me,. Lo farò attraverso le proposte, chiare e tangibili, con le quali instradare il lavoro in Provincia. Chi vuole mi segua, in cambio non do niente ma la garanzia di essere il presidente di tutti. La politica è fatta di accordi… sui temi. Sono libero di essere votato da tutti. Posso anche perdere. ". Acqua pubblica e gestione dei rifiuti attraverso un ambito ottimale sono le prime strade. In entrambi i casi Coletta porta come esempio "quello dell'azienda speciale di Latina, Abc, che gestisce i rifiuti. Un modello che nel resto d'Italia guardano ora con grande attenzione. Ho svolto un ruolo di mediazione sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, perché ci credo e l'ho sostenuto. È un obiettivo prioritario e come sindaco del capoluogo ho lottato per evitare la vendita delle quote a Acea. Adesso, con l'aiuto del presidente Nicola Zingaretti, possiamo ricomprare quelle quote e far diventare pubblica Acqualatina".
Dal punt di vista politica la candidatura di Coletta ha sancito la rottura con le Civiche Pontine, che hanno virato su Giada Gervasi, sindaco di Sabaudia. "Non li ho seguiti – ha spiegato Coletta – perché non condivido il metodo usato. Nella decisione della candidatura non sono stati coinvolti molti consiglieri del territorio pontino, persone che avrebbero potuto e dovuto dare il loro contributo. Io credo che il principio dell'uno vale uno doveva essere applicato. Anche perché se pesiamo i voti, a quel punto Latina conta più degli altri". Dunque ognuno per la sua strada."Abbiamo avuto contatti e incontri, ho messo sul tavolo i temi, identità di vedute e percorsi. Io ho messo i temi di acqua e rifiuti come condizione discriminante e temo possa non esserci la volontà se si fanno certe scelte con altre coalizioni"
Sull'appoggio dei sindaci e consiglieri del Pd (una parte ha garantito le firme necessarie a Coletta) il sindaco di Latina ha garantito che non ci sono accordi, "ma tanti sindaci e consiglieri hanno creduto opportuna e meritevole di sostegno la mia candidatura".