Un appello al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, affinché assuma delle iniziative - anche per il tramite del commissario straordinario Bruno Strati - «per garantire la correttezza e la trasparenza delle attività amministrative nel Comune di Nettuno, con particolare riferimento al settore delle affissioni pubblicitarie».

È questo, in estrema sintesi, il contenuto di un'interrogazione parlamentare presentata nelle scorse ore dall'onorevole Stefano Fassina (nettunese d'origine, ndr) e volta a fare chiarezza soprattutto sulla situazione legata a una particolare società, che negli ultimi anni è stata destinataria di centinaia di sanzioni e ordinanze di rimozione degli impianti, emesse anche durante l'estate che sta per concludersi.

Fassina, nel ripercorrere la storia - peraltro al centro di altre interrogazioni parlamentari e anche di una richiesta di approfondimento in merito al settore delle affissioni pubblicitarie di Nettuno inviata al presidente della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie - ha ricordato come, nell'ormai lontano 2016, la ditta in questione aveva raggiunto un accordo col Comune per riconvertire gli impianti 6X3, ma poi si vide respingere le istanze per il rilascio delle autorizzazioni, con le successive sanzioni da parte della polizia locale e le ordinanze di rimozione degli impianti firmate dal dirigente del competente settore.

In più, nell'interrogazione Fassina ricorda anche il caso di un'altra azienda, ormai prossima all'installazione dei banner pubblicitari sui pali della luce, visto che il Consiglio di Stato ha detto "no" alla sospensiva della sentenza breve attraverso la quale il Tar del Lazio annullò gli atti con cui il Comune a sua volta annullava la gara d'appalto. In questo caso, la situazione finì al centro di una segnalazione dell'associazione "Verdi Ambiente e Società", che evidenziò anche come nel "Censimento generale degli impianti pubblicitari", operato dal Comune a ottobre 2017, non fossero presenti gli impianti a finta fermata d'autobus.