Il capogruppo consiliare di Unione Civica, Marco Moroni, invita l'amministrazione comunale a ridurre il numero dei contenziosi. Una posizione in netto contrasto con le azioni adottate dalla coalizione civica, che per la vicenda degli immobili ex Flavia ‘82 (dove ha già promosso un ricorso alla Corte di Cassazione) e che per i ristori della Rida Ambiente ha già annunciato la volontà di impugnare la sentenza del Tribunale di Latina, che si è dichiarato «incompetente» demandando la decisione alla commissione tributaria.Una vicenda, quella della Rida Ambiente, scottante anche per un altro motivo: la visita all'impianto Tmb effettuata alcune settimane fa dai soli consiglieri di Unione Civica (Marco Moroni e Massimo Bortolameotti) e di altri due esponenti d'opposizione (Vincenzo La Pegna e Francesca Renzi). Una visita inopportuna per larghi strati della maggioranza. «Abbiamo semplicemente risposto a un invito - spiega il capogruppo - che era stata esteso a tutti i consiglieri per esercitare il potere-dovere di controllo che ci viene attribuito da questo ruolo, anzi ritengo che vadano organizzate visite anche alla Kyklos, alla Self Garden e alle altre realtà presenti sul territorio. Volevamo conoscere l'impianto e perciò abbiamo accettato come gruppo, personalmente lo non avevo mai e lo stesso dicasi per il consigliere Bortolameotti».
I diversi contenziosi attualmente in essere tra il Comune e l'azienda di via Valcamonica hanno invece convinto gli altri consiglieri, in special modo quelli di maggioranza, a lasciar cadere l'invito. In particolare perché si sarebbe potuta leggere nella visita una sorta di «ambasciata» per trattare con la società. Aspetto smentito dal capogruppo di Unione Civica. «No, non abbiamo - continua - in alcun modo parlato del ristoro. E' stata una semplice visita all'impianto».
Eppure la smentita dallo stesso Moroni non sembra essere convincente, soprattutto perché un minuto dopo è il capogruppo di Unione Civica a ragionare sulla possibilità di evitare i contenziosi con una trattativa. Seppur in un discorso di carattere generale. «Sono dell'opinione che i processi vanno governati, altrimenti - spiega - rischiamo di combattere per anni con risultati pari a zero come nel caso di Sorgenia (Turbogas). Lì come è andata a finire? Abbiamo fatto la guerra per 15 anni e ora come finisce? Andremo a trattare. Il mio è un discorso di generale, che riguarda anche altri contenziosi come per esempio quello con l'ex Flavia ‘82 ma potrei citarne altri. Sto archiviando un mucchio di determine che riguardano il conferimento di incarichi e di consulenze legali che nell'80% dei casi hanno portato risultati scarsi o nulli. E' chiaro che se ci trovassimo di fronte ad illeciti penali, la situazione sarebbe ben diversa».
Un ragionamento che rischia di mischiare le carte, generando confusione. Perché, a differenza della Flavia ‘82 (dove il Comune ha rescisso il contratto e poi ha promosso ricorsi contro sentenze sfavorevoli, arrivando in Cassazione), nel caso di Rida l'ente piazza Roma si sta semplicemente difendendo: il ricorso al Tribunale per contestare l'applicazione del benefit ambientale è stato infatti presentato dalla società. E poi perché bisognerebbe trattare con una società che deve al Comune oltre 4 milioni di euro? Un'azienda che vuole realizzare una discarica a La Cogna? E che, a novembre 2018, ha inviato una lettera al sindaco spiegando di voler ospitare dei termovalorizzatori in città? Davvero, non se ne capisce il motivo.