Il dopo sentenza
02.06.2025 - 08:00
Ha eseguito un piano che meditava da tempo: dalla scelta del luogo dove uccidere, alle armi portate in auto. «E’ un omicidio premeditato – scrive il Presidente della Corte d’Assise di Latina Gian Luca Soana - non è un caso che quella mattina molte ore prima dell’omicidio, Riccardo Di Girolamo, sia uscito di casa con due fucili tra cui uno a canne mozze e tutto quel munizionamento, avendo programmato quell’azione omicidiaria. Quando è uscito la mattina da casa, ha portato due fucili e molte munizioni (riponendoli nella vettura) i fucili erano carichi e vi era anche un fucile a canne mozze».
E' questo un passaggio delle motivazioni della condanna all’ergastolo per Riccardo Di Girolamo che il 13 aprile del 2023 ha ucciso a colpi di fucile a Borgo San Donato, Marco Gianni, il nuovo compagno della sua ex. Di Girolamo – subito dopo l’omicidio – aggiungono i magistrati - ha rappresentato di aver eseguito un piano che da tempo meditava. «Ho ucciso un uomo, ho ucciso Marco, era un sogno che da tre anni, che faccio», è scritto anche questo nelle motivazioni.
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