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Dono Svizzero, nove sindaci chiedono il rafforzamento dei percorsi diagnostici

Nove primi cittadini del sud pontino scrivono alla Asl per l'utilizzo della metodica relativa alla ricerca di anticorpi IgM-IgC

Dono Svizzero, nove sindaci chiedono il rafforzamento dei percorsi diagnostici

Nove sindaci del sud pontino hanno chiesto ai vertici della Asl l'utilizzo della metodica relativa alla ricerca di anticorpi IgM-IgC per l'ausilio alla diagnosi del coronavirus presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia. I primi cittadini di Formia (Paola Villa), Gaeta (Cosmo Mitrano), Minturno (Gerardo Stefanelli), Itri (Antonio Fargiorgio), Santi Cosma e Damiano (Franco Taddeo), Castelforte (Giancarlo Cardillo), Spigno (Salvatore Vento), Ponza (Francesco Ferraiuolo) e Ventotene (Gerardo Santomauro), hanno inviato la richiesta al direttore della Asl Giorgio Casati, al direttore sanitario Giuseppe Visconti e al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio. I sindaci firmatari del documento sono concordi nell'affermare che c'è la necessità di rafforzare i percorsi diagnostici relativi al Covid-19, in quanto gli esami basati sulla ricerca dell'RNA virale, trattati presso lo Spallanzani e il Goretti di Latina, non consentono di ottenere in tempi ragionevoli il riscontro utile a tracciare gli eventuali contagiati. Quindi i sindaci hanno rimarcato che c'è l'urgente necessità di dotare l'ospedale Dono Svizzero di Formia di apparecchiature e metodica, tese a riscontrare anticorpi specifici, sicuramente riscontrabili nei soggetti portatori o affetti da coronavirus. «Tale metodica - si legge nel documento, al quale è stata allegata una scheda indicativa - consentirebbe di ottenere risposte veloci per lo screening dei positivi asintomatici e, anche con l'impiego della radiologia, una migliore assistenza clinica dei pazienti contagiati o convalescenti ancora ricoverati». Per questi motivi i nove sindaci, nella richiesta sottoscritta, hanno sollecitato l'autorizzazione relativa all'attività della metodica succitata presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia. Servizio, che, sempre secondo i massimi esponenti delle nove Amministrazioni, può essere effettuato con l'eventuale utilizzo dei fondi straordinari del Distretto Socio Sanitario, ai quali si potrebbero aggiungere anche quelli eventualmente messi a disposizione dagli stessi Comuni. Ma non è tutto perché il documento contiene anche un'altra richiesta riguardante mascherine e guanti, che scarseggiano. «Si sollecita- hanno concluso le massime autorità dei nove Comuni del sud della provincia di Latina rivolgendosi ai responsabili della Asl- l'invio, per quanto più celere possibile, di presidi (mascherine e guanti) destinati ai medici ospedalieri e ai medici di medicina generale del territorio, senza i quali non è possibile condurre la indispensabile campagna di prevenzione». E in effetti c'è carenza di mascherine e guanti, necessari al personale sanitario. La richiesta dei capi delle nove Amministrazioni andrebbe a sgravare il lavoro di accertamento delle diagnosi, che, in questo momento, pesa tutto su pochi centri specialistici, ma soprattutto andrebbe a velocizzare i tempi dello screening.

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