Musetti, la pioggia, la lunga interruzione, il dritto vincente e la vittoria su Medvedev tre ore dopo: quarti di finale

Dal sole, all'aqua, al rientro in campo tre ore dopo l'interruzione con, a disposizione, il matchpoint per chiudere. Tutto bello e, allo stesso tempo, complicato per Lorenzo Musetti. Dalle 16.30 alle 19.30, tre ore dopo. Dalla palla corta con la "Grand Stand Arena" già intrisa di acqua, al diritto vincente a far esplodere tutto il Foro Italico. Sembra una favola a lieto fine, di quelle da raccontare al bambino che sogna ad occhi aperti di emulare le gesta del campione preferito, e in effetti, intorno alle 19.31 di un martedì 13 maggio decisamente uggioso, ecco che Musetti ha lasciato andare il suo meraviglioso braccio, lasciando sul posto il russo Medvedev. E' bastato questo upgrade di livello per certificare una vittoria costruita con certosina pazienza tre ore prima, quando il 7/5 5-4 aveva certificato la completa maturazione di un tennista meraviglioso, bello da vedere ed ora forte e difficile, molto difficile, da battere. Ci ha provato Medvedev, ma non c'è riuscito, perché dall'altra parte si è trovato un Musetti che dalla finale di Monte Carlo ad oggi, ha fatto quell'ulteriore passo avanti che in molti attendevano. "Durante la pausa forzata, ho immaginato mille volte la chiusura, ma non in questo modo - ha tenuto a precisare, poi, a caldo lo stesso Musetti - Sono contento di questa vittoria. E' stato difficile gestire la pausa, ma sono contento di come sono riuscito a farlo".