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Nuoto di fondo

Mondiali, terzo argento per Ginevra Taddeucci

L'azzurra ancora sul podio nell'inedita 3 km sprint knock out

Ginevra Taddeucci

Foto di Giorgio Scala, Andrea Staccioli e Andrea Masini / DBM

Silver lady. Ginevra Taddeucci firma la terza gara consecutiva ai mondiali di Sentosa, conquistando l'argento nell'inedita 3 km sprint knock out. La ventottenne fiorentina, già bronzo olimpico nella Senna, sorprende ancora per resistenza, mentalità e razionalità risolvendo la una gara con un colpo di genio nel finale. Le atlete nelle retrovie si marcano a vicenda,  colpi proibiti, mezzi sorpassi, corpi che si intrecciano: l'azzurra legge perfettamente la situazione ed esce dalla sinistra come una palla di cannone bruciando tutte tranne la vincitrice Ichika Kajimoto, che aveva anticipato lo scatto dall'altra parte del campo gara. La giapponese, che aveva vinto la prova in coppa del mondo a Setubal, tocca in 6'19"9 con due secondi di vantaggio. Terza l'australiana campionessa mondiale della 5 e 10 km Moesha Johnson in ex aequo con l'ungherese Bettina Fabian (6'23"1). Fuori in semifinale l'altra debuttante Antonietta Cesarano, comunque autrice di una buona prestazione. ''Neanche io avrei immaginato di valere il podio - ammette Taddeucci, prima italiana a conquistare tre medaglie individuali in un'edizione iridata - Ero rassegnata al quinto posto; davanti si sono picchiate, ho visto il buco, ne ho approfittato e improvvisamente la gara si é trasformata in un 50 stile libero. Ho messo le gambe e andavo alla grande. Paradossalmente mi sentivo peggio nei primi 1500. Il mio allenatore Giovanni Pistelli mi diceva che ero veloce negli allenamenti, che quasi pensavo avessi perso la soglia. Invece é andato tutto alla grande! Appena sono uscita sono andata da Gregorio Paltrinieri per dirgli che sono in vantaggio 3-2 - svela l'azzurra tesserata per Fiamme Oro e Canottieri Napoli, quarta agli europei di Stari Grad - Questa gara l'ho presa molto alla leggera, poi negli ultimi cinquecento metri sono successe cose incredibili. La medaglia é per tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno: al mio ragazzo Matteo Furlan che a 36 anni ancora mi aiuta in allenamento; ad allenatore e staff, società e federazione, alla famiglia" chiosa l'atleta cui piacciono Napoli, i Pinguini Tattici Nucleari e i viaggi on the road. 

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