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Atletica, Mondiali di Tokio

Battocletti da favola: medaglia di bronzo nei 5mila metri

Prima donna italiana a conquistare due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali. Azzurri mai così tante volte sul podi

Battocletti da favola: medaglia di bronzo nei 5mila metri

Battocletti ancora sul podio

Compie una nuova impresa Nadia Battocletti, splendida medaglia di bronzo nei 5000 ai mondiali di atletica leggera di Tokyo, dopo l'argento dei 10mila di una settimana fa. Meglio di lei solo le keniane. La mezzofondista trentina conferma tutto il suo potenziale e guarda al futuro, con vista a Los Angeles 2028 con grandi ambizioni. "Ero stanca, ma ho pensato 'sono stanche anche le africane'. Perché solo io mi pongo limiti, ma da ieri mi sono detta 'stavolta provaci'.
Due medaglie al collo qui, neanche nei sogni migliori - dice l'azzurra -. Ma ora ci sono le Olimpiadi di Los Angeles, per noi atleti tre anni sono gia' domani. E io voglio sognare in grande anche li'" Con il bronzo conquistato da Battocletti, per l'Italia c'è il record storico di medaglie ai campionati del mondo. Sette volte sul podio con un oro, tre argenti e tre bronzi, non era mai successo nelle 19 precedenti edizioni (il massimo storico per l'Italia era di sei medaglie a Goteborg 1995 con due ori, due argenti e due bronzi). L'azzurra si prende un magnifico terzo posto in 14:55.42 con un'altra gara emozionante dietro alle fenomenali keniane: vince la primatista mondiale Beatrice Chebet (14:54.36), argento per la campionessa uscente Faith Kipyegon (14:55.07). A Tokyo la fuoriclasse trentina diventa la prima donna azzurra a festeggiare due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali: ci erano riusciti soltanto Pietro Mennea (argento 4x100 e bronzo 200 nel 1983) e Francesco Panetta (oro 3000 siepi e argento 10.000 nel 1987).
"Tutto questo viene dato per scontato, si pensa che sia semplice. Ma per me essere qui e' davvero un sogno - sottolinea Battocletti - Vedere le keniane correre, andare sotto i 14', nella mia testa sono cose da uomo. Pero' ieri ho detto ai miei, sai che c'e', stavolta provo...solo io mi pongo limiti". La fondista trentina ha spiegato la sua tattica. "Devo stare davanti, mi ripetevo, appena le vedo davanti devo andare. Ero stanca oggi, lo confesso, ma dentro di me ripetevo 'se sei stanca tu sono stanche anche loro'. Quando vai in gara con una tua tattica, allora entri in gioco". Battocletti ha ringraziato per il sostegno dei tifosi ("dal 2021 ho un fan club, mi arrivano messaggi molto belli"), si e' detta "fiera di me stessa", e ha raccontato un aneddoto. "Alla vigilia, Pierluigi Floretta mi ha dedicato un brano di Ezio Bosso, 'Rain in your black eyes' dura quanto un cinquemila, e mi ha detto 'devi essere cosi''...e io nell'ultimo giro ci ho messo il fuoco. Ho visto che stavo per raggiungere Kypiegon, ma mi stavano anche riprendendo da dietro e allora mi sono detta, niente scherzi, non esagerare". I ringraziamenti a staff e famiglia "perche' sono loro che vedono i miei momenti piu' brutti ed e' giusto che condivida con loro quelli piu' belli".
"Quattro anni dopo i Giochi di Tokyo, questo risultato in questo stadio e' straordinario. Due medaglie al collo mi sembrano impossibili, in una specialita' in cui il trono e' dell'Africa. Spero che le ragazze e i ragazzi che da casa seguono i mondiali capiscano: il trono non e' di nessuno, e' a disposizione del mondo", ha concluso.
Dalla gioia per il bronzo di Battocletti alla delusione per l'eliminazione della 4x100 maschile, al sesto posto in batteria con Fausto Desalu, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Matteo Melluzzo in 38.52 mentre l'ultimo tempo utile è il 38.34 della Francia, ma la gara degli azzurri è condizionata da un contatto con il Sudafrica. Dopo un avvio poco brillante per Desalu, in quinta corsia, al cambio Jacobs urta con il primo frazionista sudafricano Shaun Maswanganyi al suo esterno, in sesta, e rischia di cadere, rimane in piedi anche se il risultato è compromesso. Il ricorso azzurro viene poi respinto. Poca fortuna anche per la 4x100 femminile con l'infortunio in prima frazione di Vittoria Fontana, costretta quasi a fermarsi in curva per un problema alla coscia sinistra.
La giornata si era aperta con il ritiro di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia: l'azzurra si ferma nel corso del dodicesimo chilometro dopo essere rimasta nel gruppo di testa fino a poco prima di metà gara, a una settimana dall'argento conquistato nella 35 km che ha aperto la rassegna iridata. Vince ancora la spagnola Maria Perez. "Sapevo che avrei potuto pagare la stanchezza muscolare - le parole di Palmisano - e l'avevo messa in conto. Non mi spaventava il ritmo forte, cercavo di esserci, ma le gambe hanno smesso di rispondere. Dopo il ritiro di Parigi mi ero ripromessa di non sminuirmi, devo essere contenta del mio percorso e di tornare a casa con un argento". (ANSA).

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