Lutto
01.12.2025 - 09:49
Nicola Pietrangeli
Il mondo dello sport italiano è in lutto. Il tennis e non solo piangono la scomparsa di una icona. È morto a 92 anni Nicola Pietrangeli, unico tennista italiano inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale. Sempre acuto e attento osservatore del tennis italiano e mondiale è ancora oggi il primatista mondiale di tutti i tempi in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare (78-32) e in doppio (42-12). Ha formato con Orlando Sirola la coppia più vincente di sempre nella manifestazione (34 successi in 42 partite) ma l'ha vinta solo da capitano, nel 1976. Il suo merito maggiore, ha sempre dichiarato, è stato l'aver portato l'Italia in Cile, aver vinto la partita sul piano diplomatico e politico contro chi spingeva per il boicottaggio come forma di protesta contro il regime del generale Augusto Pinochet.
"Il tennis italiano perde il suo simbolo più grande, e io perdo un amico - il commento del presidente della Fitp, Angelo Binaghi - Nicola Pietrangeli non è stato soltanto un campione: è stato il primo a insegnarci cosa volesse dire vincere davvero, dentro e fuori dal campo. È stato il punto di partenza di tutto quello che il nostro tennis è diventato. Con lui abbiamo capito che anche noi potevamo competere con il mondo, che sognare in grande non era più un azzardo". Queste le parole del presidente della Fitp Angelo Binaghi sulla scomparsa a 92 anni di Nicola Pietrangeli. "Quando si parla di Nicola, si pensa subito ai record, alle Coppe Davis, ai titoli e ai trionfi che resteranno per sempre nella nostra storia. Ma la verità è che Nicola era molto di più. Era un modo di essere. Con la sua ironia tagliente, il suo spirito libero, la sua voglia inesauribile di vivere e di scherzare, riusciva a rendere il tennis qualcosa di umano, di vero, di profondamente italiano", ha aggiunto Binaghi. "Parlare con lui era sempre un piacere e una sorpresa: potevi uscire da una conversazione ridendo a crepapelle o con una riflessione che ti restava dentro per giorni. Nel mio ufficio c'è una foto a cui tengo moltissimo: io bambino, raccattapalle in una sfida di Coppa Davis a Cagliari, e davanti a me proprio lui, Nicola Pietrangeli. Ogni volta che la guardo, mi sembra di tornare a quel giorno. E mi rendo conto che, in fondo, tutto per me è cominciato lì. Quella foto non è solo un ricordo: è un simbolo. Il simbolo di come un bambino possa innamorarsi di uno sport grazie a chi lo incarna in modo così pieno e naturale. Per me Nicola non era solo il più grande giocatore della nostra storia. Era il tennis, nel senso più profondo del termine", ha proseguito Binaghi nel suo racconto di una icona del tennis mondiale.
"Gli devo molto, come uomo e come presidente. Non solo per quello che ha fatto per la Federazione e per tutti noi, ma per come lo ha fatto: con stile, con coraggio, con quella sua irriverenza che era il segno dei veri fuoriclasse. A modo suo, Nicola non è mai cambiato: diretto, sincero, incapace di essere banale. Anche quando provocava, lo faceva con un'intelligenza che nasceva dall'amore profondo per il nostro sport. Oggi ci piace pensare che abbia raggiunto in cielo Lea, e che insieme stiano già giocando uno straordinario doppio misto, divertendosi come solo loro sapevano fare. Due icone del tennis italiano, inseparabili anche lassù". ha sottolineato Binaghi. "Ma per noi che restiamo, è un colpo durissimo. Nel giro di poco più di un anno abbiamo perso due pezzi della nostra anima. Due persone che hanno scritto la nostra storia e che continueranno a ispirarci, ogni giorno, dentro e fuori dal campo. Ci mancherà la sua voce, ci mancherà il suo sorriso, quella sua capacità di dire sempre quello che pensava, senza paura e senza filtri. Oggi salutiamo un monumento del nostro sport, ma anche un amico vero. Uno di quelli che ti dicono le cose in faccia, che sanno farti arrabbiare e poi ridere un secondo dopo. E questo, nel mondo di oggi, vale più di mille trofei. Grazie, Nicola. Per tutto quello che ci hai dato, e per tutto quello che continuerai a rappresentare per il tennis italiano", ha concluso Binaghi.
Il ministro Zangrillo - "Con la scomparsa di Nicola Pietrangeli perdiamo un gigante dello sport italiano. E' stato il primo italiano a vincere uno Slam, un risultato che ha aperto una strada e acceso un sogno per generazioni di atleti", dice il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che prosegue: "La sua classe, la sua longevita' sportiva e la sua dedizione assoluta al tennis restano un'eredita' preziosa non solo per l'Italia, ma per tutto il movimento tennistico internazionale. Pietrangeli e' stato un esempio di talento, attitudine e stile". Il ministro ha poi concluso: "Oggi salutiamo un campione che ha scritto la storia. Alle persone a lui care e al mondo del tennis va il mio piu' sentito pensiero".
Corrado Barazzutti (vincitore della Coppa Davis nel '76) - "Sono molto dispiaciuto per la comparsa di Nicola, perché prima di tutto era una persona di famiglia. Abbiamo praticamente vissuto una vita insieme, per quanto mi riguarda da quando ero ragazzino lo vedevo giocare in televisione, era un po' il mio idolo, l'ho incontrato come giocatore in campo, è stato compagno mio di Coppa Davis, quando io ero un ragazzino, è stato il mio capitano quando abbiamo vinto la Coppa Davos e in questi ultimi 20 anni siamo sempre stati insieme, abbiamo condiviso tante cose". Questo il ricordo di Corrado Barazzutti all'Adnkronos di Nicola Pietrangeli, scomparso a 92 anni. "Nicola era un amico, era una persona alla quale ero molto vicino e un grande personaggio sportivo. Eta un ambasciatore nel mondo del tennis e dello sport, un ambasciatore di principi e di valori, un grande personaggio sportivo che ha dato tantissimo al tennis e allo sport italiano", ha concluso l'ex capitano di Coppa Davis.
Antonio Tajani (Ministro degli Esteri e Vice Premier) - "L’Italia piange la scomparsa di Nicola Pietrangeli. Icona del tennis italiano, uno dei più grandi sportivi nazionali del secolo scorso. Il primo azzurro a vincere lo Slam. Sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace". Lo scrive su X il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.
Luciano Buonfiglio (Presidente del Coni) - "La scomparsa di Nicola Pietrangeli addolora profondamente tutto lo sport italiano. Con lui perdiamo non solo un campione straordinario, ma un'icona, un simbolo eterno della sua disciplina. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano: il suo talento, il suo carisma e le sue vittorie hanno attraversato indissolubilmente intere generazioni". E' il commento del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, alla notizia della morte di Nicola Pietrangeli. "Con i suoi successi ha portato l'Italia sulla ribalta internazionale, aprendo la strada a una tradizione che oggi continua a brillare grazie anche al solco da lui tracciato - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano - oggi perdiamo un punto di riferimento assoluto, un ambasciatore autentico dei valori che accomunano il nostro mondo. Alla sua famiglia, al presidente Angelo Binaghi e all'intero movimento del tennis italiano va il cordoglio piu' sincero mio e del Coni".
Società Sportiva Lazio - "Ricordiamo Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e appassionato della nostra Lazio. Un campione che ha portato in alto l'Italia della racchetta e che ha sempre portato la Lazio nel cuore. Nel 1974 si allenava con la squadra che avrebbe conquistato lo Scudetto, condividendo passione, spirito e colori". Così la Lazio, in una nota, ricorda Nicola Pietrangeli, scomparso all'età di 92 anni. "Primo italiano a vincere uno Slam, due Roland Garros, capitano non giocatore della prima vittoria di Davis della nostra Nazionale", conclude poi la società biancoceleste ricordando i suoi successi.
Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris (Presidente e Ad di Sport e Salute) - "Nicola Pietrangeli ha rappresentato una visione: quella in cui il talento diventa cultura, la disciplina diventa stile, la storia diventa futuro. Ha insegnato a tutti cosa significhi rappresentare l'Italia con fierezza. Non perdiamo solo un campione, ma un custode della bellezza, dell'eleganza e della passione che il tennis italiano ha saputo esprimere grazie a lui. La sua eredità non è solo nei trofei, ma nella firma che ha lasciato al sistema sportivo nazionale". Così il presidente e l'ad di Sport e Salute Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris ricordano Nicola Pietrangeli, scomparso a 92 anni. "La sua carriera, la sua classe, la sua coerenza umana e sportiva restano un patrimonio che va oltre i risultati: un esempio per chi pensa lo sport come mezzo di formazione, identità e prestigio collettivo. Il suo contributo ha anticipato un'idea moderna di sport, fatto di eccellenza, rappresentanza e responsabilità. È un'eredità che deve continuare a orientare chi, quotidianamente, lavora alla visione dello sport".
Ignazio La Russa (Presidente del Senato) - "Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis, ci lascia a 92 anni. Primatista assoluto in Coppa Davis e protagonista di tante pagine indimenticabili, il suo ricordo resterà nella memoria di tutti. Alle persone a lui care giungano le mie condoglianze e quelle del Senato della Repubblica". Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
A.S. Roma - "La Roma si unisce al cordoglio dello sport italiano per la scomparsa di Nicola Pietrangeli. Il club esprime la propria vicinanza e si stringe al dolore della famiglia". Cosi', su X, la societa' giallorossa.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione