Tennis, personaggi
04.11.2025 - 20:34
Jannik Sinner
"Sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un'altra parte, perche' secondo me onestamente questo Paese merita molto di piu', anche di quello che sto facendo io". Jannik Sinner rivendica con orgoglio le sue radici nell'intervista rilasciata a Sky Sport per il quarto capitolo di "Jannik, oltre il tennis", in onda da domani. "Abbiamo le strutture, abbiamo gli allenatori, abbiamo i giocatori, abbiamo tantissime mentalita' differenti. Che sono anche la nostra forza: alcuni dicono che l'Alto Adige e' diverso, la Sicilia e' totalmente diversa, pero' e' anche la nostra fortuna, la forza nelle differenze. Quindi abbiamo di tutto per essere li' a competere contro i migliori al mondo e secondo me dobbiamo unirci, stare insieme e darci forza per avere piu' trofei e piu' orgoglio possibile, perche' secondo me l'Italia lo merita". Per quanto riguarda il suo ruolo, "io ho sempre pensato che noi atleti non cambiamo il mondo. Poi ognuno ha degli idoli: all'inizio il mio e' stato Andreas Seppi, perche' conoscevo solo lui, e poi dopo, quando sono entrato un po' nel tennis, e' diventato Federer, poi ho conosciuto Nadal e ho detto "lui umanamente e' incredibile". Poi ho conosciuto Djokovic e ho detto "lui e' incredibile in quello che fa". Pero' poi ti rendi conto che siamo persone che non cambiano il mondo. Noi giochiamo solo a tennis, cerchiamo di tirare una pallina in campo. Poi c'e' chi lo fa meno bene e chi lo fa di piu'". Sinner e' anche tornato sulla sua scelta di non giocare la Davis. "A fine stagione, con tutte le pressioni, le partite giocate, le emozioni, sia quando si e' vinto sia dopo una sconfitta, ci vuole tanto tempo a rimettere tutte le cose insieme. E soprattutto a fine stagione una settimana e' davvero tanto, per noi atleti. Per me quest'anno non c'e' stato un minimo di dubbio che questa e' stata la scelta giusta. Invece l'anno scorso e' stato diverso: l'anno scorso non ho giocato a Parigi, ho detto "io voglio giocare la Davis" e mi hanno un po' trattenuto, nel mio team, ma ho detto "no, questo quest'anno voglio giocare" perche' l'avevo promessa a Berrettini quando abbiamo vinto nel 2023, quando lui era li' a sostenerci e abbiamo vinto, io l'ho abbracciato e gli ho detto "ti prometto che vinciamo insieme la prossima Coppa Davis, perche' tu lo meriti e siamo una squadra incredibile" e l'abbiamo vinta. Poi da li' avevo gia' deciso che l'anno prossimo sicuramente non avrei giocato. La cosa che a me personalmente non piace e' che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e non ne parla nessuno. Noi dobbiamo rinunciare al numero 26 al mondo, che in questo momento e' Darderi, possiamo permettere di non convocare il 26 al mondo in Coppa Davis perche' c'e' Cobolli, c'e' Musetti, ce ne sono tantissimi altri: abbiamo una squadra di doppio incredibile. Possiamo vincere anche cosi', abbiamo lo stesso Berrettini, e quindi la possibilita' di vincere la Davis e' alta".
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