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Tennis, l'intervista

Giulio Zeppieri e il 2026 che sta per arrivare

Il giocatore di Latina è già in Australia: prima Brisbane, poi le qualificazioni a Melbourne

Giulio Zeppieri e il 2026 che sta per arrivare

Zeppieri con Fonseca (al centro) a Rio de Janeiro

Dopo mesi intensi, segnati da un’operazione e da un lungo lavoro quotidiano, ma anche da una risalita in classifica non indifferente, Giulio Zeppieri è pronto a voltare pagina.
Il tennista di Latina, classe 2001, si affaccia alla nuova stagione con rinnovata fiducia, frutto di una preparazione curata nei dettagli tra l’Italia e il Brasile e con lo sguardo già rivolto all’Australia, dove prenderà il via il suo 2026 agonistico.
Un percorso fatto di scelte ponderate, attenzione al fisico e voglia di ritrovare continuità ad alto livello.
Com’è andata la preparazione in Brasile con Fonseca?
«È stata una preparazione davvero molto produttiva. Prima di partire ho trascorso circa due settimane e mezzo a Vicenza, a casa, dove ho lavorato tantissimo, praticamente ogni giorno. Poi siamo partiti per il Brasile, dove ho fatto dieci giorni di allenamento con Fonseca. È stato un periodo intenso, ma estremamente positivo: abbiamo lavorato bene sotto ogni aspetto e sono molto soddisfatto di come è andata».
Come è nata questa sinergia e l’idea di allenarsi insieme?
«Tutto è nato grazie al lavoro del mio manager, che è riuscito a organizzare i contatti e a mettere insieme questa opportunità. Fin da subito ci siamo trovati molto bene: grande disponibilità, grande gentilezza e soprattutto tanta voglia di lavorare. È stato facile creare un clima di collaborazione e devo dire che sarà sicuramente una bellissima esperienza anche in prospettiva futura.».
Quando partirai alla volta dell’Australia?
«Partirò domani (il 27 dicembre, ndr). È una trasferta importante, perché segna l’inizio ufficiale della nuova stagione».
Quali sono i tuoi programmi immediati una volta arrivato dall’altra parte del mondo?
«Il primo torneo che giocherò sarà Brisbane, poi mi sposterò a Melbourne. L’obiettivo è quello di continuare il percorso iniziato con la preparazione, cercando di arrivare pronto mentalmente e fisicamente ad ogni match».
Prima delle qualificazioni degli Australian Open giocherai altri tornei?
«Sì, Brisbane sarà il primo appuntamento prima di Melbourne. Non ho in programma di giocare tantissimi tornei: stiamo cercando di gestire bene il calendario, scegliendo con attenzione dove e quando scendere in campo».
Qual è il tuo stato di forma attuale e quali sensazioni porti con te?
«Sto bene, davvero. L’operazione è andata molto bene e questa è una cosa fondamentale. Da lì in poi ho lavorato tutti i giorni, senza perdere nemmeno un allenamento. Questo per me è molto importante, perché mi ha permesso di costruire una base solida. Mi sento in forma, mi sento bene fisicamente e anche mentalmente sono sereno».
Che tipo di approccio avrai alla stagione che sta per iniziare?
«Sicuramente non giocherò un numero eccessivo di tornei. L’idea è quella di giocare magari un po’ meno, ma cercare di essere sempre al 100% quando entro in campo. La stagione è lunga e se giochi tanti tornei di fila, senza pause, rischi di arrivare scarico nei momenti chiave. Preferisco prendermi qualche pausa in più, gestire le energie e avere sempre la giusta intensità per lottare».
Cosa ti aspetti da questo 2026?
«Mi aspetto un anno di crescita e di continuità. L’obiettivo è quello di essere sempre competitivo, ma senza forzare. Voglio affrontare ogni torneo con la giusta energia, sapendo che la qualità del lavoro e la gestione del fisico fanno la differenza nel lungo periodo».
La promessa che ti sei fatto guardando al futuro?
«Quella di rispettare il mio corpo e il mio percorso».

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