Il successo
04.01.2025 - 15:52
Guarda oltre le sbarre della finestra il bambino italo ucraino che Paolo Petrignani e Marcello Scopelliti hanno fotografato durante il viaggio visivo nel quartiere Nicolosi per esplorare le vite, e le storie, di una comunità che nella diversità di provenienza delle persone che la compongono, trova oggi una ricchezza umana purtroppo invisibile agli occhi. Sguardi che, tornando per un attimo al bimbo in foto, come gli stolti del proverbio cinese continuano a guardare il dito quando il piccolo ‘saggio’ indica la luna. Che potrebbe essere proprio quel futuro al centro della sfida del presidio Spazio Culturale Nicolosi guidato da Peppe Valenza. Un futuro da non lasciare in gabbia (ci chiede anche questo il bimbo alla finestra?), piuttosto una scommessa ambiziosa tesa a una collaborazione tra cittadini, volontariato e privati - afferma il sodalizio - che possa essere la risposta alle inefficienze del sistema.
Il fatto che Rai Cultura abbia deciso di puntare sul progetto in atto a Latina grazie a Spazio Nicolosi e Angolo di Chirone, è un riconoscimento importante, e le considerazioni del ‘presidio’ che da oltre un decennio opera per una rinascita concreta del quartiere sono interessanti.
La denuncia non vuole essere provocatoria, l’obiettivo è trovare soluzioni. Innanzitutto, ciò che emerge è come un quartiere spesso associato a marginalità, stia diventando “simbolo di bellezza e inclusione grazie alla forza della cultura e alla partecipazione attiva della comunità locale. Questo riconoscimento - evidenzia Spazio Nicolosi - arriva in un momento in cui Latina si trova ad affrontare sfide significative, tra cui i ritardi nell’avvio di riqualificazione previsti dal PNRR, anche nel Quartiere Nicolosi, e i fallimenti registrati nel tentativo di raggiungere obiettivi ambiziosi come la candidatura a Capitale della Cultura o del Libro. In questo contesto, Spazio Cultuale Nicolosi emerge come una realtà capace di bilanciare queste mancanze, offrendo un modello di resilienza e creatività”.
Ciò che il presidio afferma, dimostra come l’azione per quanto costante e impegnativa del volontariato non possa bastare perché la rigenerazione del quartiere passa inevitabilmente anche per la Politica: “Le istituzioni, spesso incapaci di rispondere con efficacia ai bisogni reali, lasciano che l’integrazione tra le diverse comunità sia il risultato del caso, portando quasi sempre al fallimento - continua il sodalizio - . Anche la scuola locale, storicamente un centro di aggregazione e crescita, è oggi in grave difficoltà, frequentata quasi esclusivamente da bambini stranieri che si trovano a fronteggiare barriere linguistiche e culturali che rendono l’apprendimento una sfida immane”.
È proprio in tale quadro che Spazio Culturale Nicolosi opera tentando di spezzare quei confini che la paura e il disagio hanno delineato tra città e quartiere, e cercando di creare “spazi sicuri e inclusivi per tutti gli abitanti, italiani e stranieri”.
Nella sua analisi, il sodalizio fa appello anche all’etica individuale e delle responsabilità.
“In un’Italia - afferma, tra l’altro - il cui sistema è in crisi e si registra un vuoto di azione politica e istituzionale, la risposta ai problemi sociali è sempre più spesso demandata alle Forze dell’Ordine... In tale contesto, Spazio Culturale Nicolosi lavora per costruire una nuova alleanza tra cittadini, volontari e imprese private. Questa rete, che oggi rappresenta la principale fonte di supporto economico per l’associazione, è stata resa possibile grazie a collaborazioni come quella con Fondazione Roma, che ha dimostrato come il settore privato possa giocare un ruolo fondamentale nel supportare iniziative di rigenerazione urbana e sociale. L’obiettivo è ambizioso ma necessario: creare un modello di collaborazione pubblico-privato che compensi le evidenti lacune di uno Stato che fatica sempre più a soddisfare le esigenze delle comunità. In questo contesto, i patrocini istituzionali, sempre non onerosi, assumono almeno un valore simbolico importante, rappresentando un segnale di riconoscimento e collaborazione sul piano ideale. Per sopravvivere e continuare a incidere positivamente sul territorio, il progetto necessita di un modello di sostegno alternativo e sostenibile”. Da qui l’auspicio di stringere un “patto sociale nuovo, basato sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di responsabilità tra tutti gli attori della società”.
“Sosteneteci, credeteci, venite a trovarci!”, è l’invito alla comunità. Fino al 6 gennaio, sarà ancora possibile visitare il Mercatino di Natale allestito presso la storica Piazzetta e per tutto gennaio anche la mostra “Nicolosi World - Il Mondo in un Quartiere” che, lasciata Latina, raggiungerà la Capitale.
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