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Il personaggio

Alessia, l'avventura ad "Amici" e la fabbrica dei sogni

La ballerina protagonista di Amici 24 si racconta: l’infanzia a Fondi, gli amici, il ballo e la tv, il rapporto con Alessandra Celentano e il futuro

Alessia, l'avventura ad "Amici" e la fabbrica dei sogni

Il terzo posto ad Amici 24 può diventare come quello a Sanremo per molto cantanti: un trampolino di lancio per il successo, più della vittoria stessa. È quello che sta accadendo ad Alessia Pecchia, 24 anni, nata e cresciuta a Fondi e che ques’anno è salita alla ribalta nazionale proprio grazie allo show televisivo di Canale 5 condotto da Maria De Filippi. Scelta nella squadra di Alessandra Celentano, un mostro sacro del ballo in Italia, Alessia è andata avanti passo dopo passo fino alla finale dello scorso maggio. Non ha vinto ma le è stato proposto di restare nel cast come ballerina professionista. L’abbiamo incontrata per farci raccontare questo sogno ancora in corso.

Alessia, nata e cresciuta a Fondi. Partiamo da qui. Quali ricordi hai della tua infanzia trascorsa a Fondi?
«Beh molti! Forse i più belli sono quelli del periodo elementari, scuole medie. Mi divertivo ad uscire e passeggiare dal castello all’anfiteatro. Ho visto la mia città cambiare e io sono cresciuta con lei».

Da diversi anni ti sei trasferita a Roma, ti manca la tua città natale? Se sì, cosa? Come la vedi oggi?
«Certo che mi manca! Ho nostalgia di quei luoghi che sono stati un rifugio da piccolina, pieni di ricordi e di emozioni. Fondi è dove sono cresciuta e sicuramente quello che mi è mancato di più a Roma è il nostro mare».

Sono stati i tuoi genitori ad iscriverti per la prima volta ad un corso di latino-americano, c’è un momento del tuo passato che consideri decisivo per aver fatto scattare l’amore per la danza?
«Mamma mi ha iscritta per la prima volta a danza all’età di 4 anni, danzavo ovunque ed ero molto appassionata all’hip hop. All’età di 9 anni ho iniziato le danze latino americane praticamente per caso, serviva una ballerina ad un ragazzo. All’inizio non ero troppo entusiasta, dovevo mettermi le gonnelline che io odiavo! Con il tempo mi sono innamorata, ho trovato la mia dimensione e il mio mondo».

Nella tua vita non c’è solo la danza, infatti, a Roma hai frequentato il corso di laurea in Ingegneria Gestionale presso l'Università di Roma "Tor Vergata" ti piacerebbe conciliare entrambe le cose?
«Mi piace studiare ed è per questo che ho scelto di frequentare l’università e intraprendere un percorso di studi. Ho sempre vissuto l’università come il mio piano A, anche se ora con la vittoria del mondiale e la partecipazione ad Amici ho capito di poter fare della danza il mio lavoro. Questo era il mio più grande sogno: svegliarsi e poter vivere della propria passione per me non ha prezzo. Io comunque continuo a tenere aperte tutte le porte».

Cosa ha significato per te partecipare ad Amici?
«Per quanto possa sembrare banale è per me la concretizzazione di un sogno, ci ho sempre sperato e una piccola voce dentro di me mi diceva che quel posto prima o poi sarebbe stato il mio».

Il momento più bello e quello più difficile di questa esperienza?
«Non c’è stato un momento più bello che ricordo in particolare. Amici è un’esperienza che ti regala emozioni di ogni tipo, ti arricchisce e ti appaga, e il bello è proprio questo: vivi costantemente la bellezza e la magia di una fabbrica di sogni. Il momento più difficile forse è stato il mese prima dell’inizio del serale, ma mi sono rifugiata nella danza e nelle persone a me più care in casetta».

La tv, i social media, i fan. Che effetto fa essere famosa?
«Diciamo che da dentro la casetta hai poca percezione di quello che ti aspetta fuori. Dall’inizio tante cose sono cambiate ma io mi sento sempre la stessa, una ragazza che rincorre i propri sogni però ora con un valore aggiunto: non sono più sola ma ho il sostegno di tantissime persone. La mia gratitudine è infinita».

Oltre alla danza, quali sono le tue passioni?
«Mi piace molto cucinare, da sempre, in particolare fare dolci. In casetta è diventata famosa la mia ricetta dei pancakes alla banana».

L’incontro con un’insegnante come Alessandra Celentano cosa dà a chi vuole fare danza?
«Da subito ho percepito un’affinità particolare che ci ha fatto viaggiare nella stessa direzione. C’è sempre stata, mi ha capita e sostenuta. La maestra è disciplina, professionalità, dolcezza. È la miglior guida che avessi potuto avere in questo percorso, mi porto con me tanti insegnamenti e tanti momenti che custodirò nel mio cuore per sempre».

Oggi qual è il sogno nel cassetto di Alessia Pecchia?
«Ad oggi mi sento molto soddisfatta del mio percorso ma non si finisce mai di imparare e migliorare. Vorrei continuare a formarmi sempre di più come ballerina a 360 gradi e magari chissà varcare non solo piste di danze latino americane ma inserirmi anche in altri contesti».

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