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Falia con i broccoletti, torna la sagra a Priverno

Falia con i broccoletti, torna la sagra a Priverno

L'evento

Falia con i broccoletti, torna la sagra a Priverno
Falia con i broccoletti, torna la sagra a Priverno

La falia e i broccoletti sono due prodotti simbolo di Priverno. Insieme, ossia la falia farcita con i broccoletti, sono un'accoppiata vincente. Da tredici anni che a quest'accoppiata è dedicata una sagra. La prossima edizione si svolgerà domani e domenica 12 febbraio. E come negli anni precedenti, si terrà in due distinte piazze del centro storico: a Piazza del Comune, incastonata tra la Cattedrale e il duecentesco palazzo comunale, e a Piazza Trieste, in passato conosciuta come «Piazza delle erbe» perché lì venivano venduti direttamente dai contadini i prodotti dell'agricoltura locale, tra cui per l'appunto i broccoletti. Circa questi ultimi, sono un ecotipo di rapa locale. Li chiamano «spadoni» perché le loro foglie sono lunghe e hanno una forma come la lama di una spada. Un aspetto che li differenzia, per esempio, dai broccoletti di Sezze, un altro ecotipo di rapa locale. Le foglie di quelli setini infatti sono molto più piccole e hanno una forma diversa. Non solo, ma i due ortaggi hanno anche i gambi differenti: quelli dei broccoletti di Sezze sono sottili e duri, quelli dei broccoletti privernati sono grossi e teneri. Hanno però lo stesso sapore, con la sola differenza che quello dei broccoletti privernati è più deciso, più amarognolo. In passato, la falia con i broccoletti era il pasto preferito dei contadini e dei pastori locali, che usavano arricchirla con una salsiccia. Un'usanza che tuttora resiste. La falia invece è né pizza né pane. Di forma rettangolare, lunga cinquanta/sessanta centimetri e larga circa venti, ha lo spessore di due dita e la mollica, dal color bianco opaco, è soffice e profumata. I tre solchi longitudinali sono il suo segno distintivo. Vengono praticati prima di infornarla e, sempre prima di infornarla, viene oleata. Ecco perché assume un bel colore bronzeo-dorato. Ciò è dovuto anche alla tecnica di cottura. A differenza della pizza infatti, che viene cotta in genere prima del pane, viene infornata dopo, a una temperatura più bassa. Ed ecco perché si distingue dalla pizza e assomiglia al pane.
Negli anni non ha mai cambiato i connotati, anche il suo peso è rimasto invariato: un chilo. Soltanto altre due pezzature si sono aggiunte a quella originale: la mezzafalia e la falietta.
La prima (è il suo stesso nome a indicarlo) pesa cinquecento grammi; la seconda centocinquanta.

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