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Giovanni Caboto

Alla ricerca dei tesori pontini

Giovanni Caboto

La famiglia Caboto, presente con continuità a Gaeta già a partire dal XIII secolo, si distinse fin dalle origini per il suo notevole grado di prosperità assumendo incarichi di primo piano in campo politico, economico e sociale. Con il suo particolare status giuridico-istituzionale di repubblica marinara, la città tirrenica della Terra di lavoro offrì ai Caboto l'opportunità di svolgere per oltre due secoli funzioni e compiti prestigiosi: essi furono ambasciatori e consoli, navigatori e mercanti. Sempre secondo le più accreditate fonti storiche, Giovanni e la sua famiglia lasciarono Gaeta dopo la sconfitta degli angioini a opera degli aragonesi, temendo le ritorsioni dei vincitori, per rifugiarsi nel 1461 a Venezia.

Giovanni Caboto Navigatore italiano, di Gaeta, è comunque noto che dimorò molti anni a Venezia ed ottenne la cittadinanza veneziana (1476). Dopo i primi viaggi in Oriente, si trasferì (pare ancora prima del 1492) in Inghilterra, e da Bristol partì con una nave e 18 o 20 uomini (1497) per tentare, a una latitudine più settentrionale, l'impresa compiuta da Cristoforo Colombo. Toccò le coste dell'America, forse a Terranova o all'isola di Capo Bretone, ritenendo probabilmente di aver raggiunto l'Asia orientale. Del secondo viaggio (1498), durante il quale costeggiò un tratto del Labrador e la costa più meridionale fino forse alla latitudine di New York, le notizie sono più incerte. Il suo nome è stato dato, in occasione del quarto centenario della scoperta, allo stretto che forma l'accesso al golfo del San Lorenzo.

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