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Discarica ad Aprilia, nessuno stop ai lavori

La società chiarisce: «Autorizzazioni valide, nessun blocco disposto. Le strumentalizzazioni politiche danneggiano la verità»

Discarica ad Aprilia, nessuno stop ai lavori
Stop ai lavori per la discarica Frales? No, vanno avanti regolarmente. È la stessa società che smentisce quanto affermato nelle scorse ore dal coordinatore locale di Fratelli d’Italia Edoardo Baldo secondo cui il ministero della Cultura, attraverso una missiva, avrebbe appunto chiesto uno stop dei lavori a Sant’Apollonia. Secondo Baldo, la demolizione di un casale storico avrebbe indotto la Soprintendenza a imporre la sospensione immediata dei lavori, contestando la legittimità dell’operato della società Frales Srl. Ma le cose non stanno proprio così.

Nella ricostruzione diffusa dal rappresentante del partito di maggioranza, la decisione del Ministero avrebbe avuto il valore di un alt al progetto, a tutela di un’area paesaggistica delicata, interessata anche da vincoli archeologici e idrogeologici. Un messaggio forte, interpretato come la dimostrazione di una netta volontà politica da parte del governo centrale, che FdI Aprilia ha invitato a rispettare con tempestività ed efficacia. La replica della Frales non si è fatta attendere ed è stata altrettanto netta. La società, attraverso una nota, ha chiarito che non esiste alcun provvedimento ufficiale di sospensione. «La richiesta del Ministero – spiega Frales – era rivolta unicamente alla Regione Lazio, invitata a verificare la sussistenza delle autorizzazioni paesaggistiche laddove necessarie. Solo in assenza di tali titoli si sarebbe potuta configurare la sospensione. Ma la realtà è che la società dispone di tutte le autorizzazioni richieste dalla legge: il cantiere prosegue nel pieno rispetto delle procedure». Un passaggio sottolineato anche dal fronte giudiziario: il TAR del Lazio, infatti, ha respinto le istanze cautelari avanzate dai ricorrenti, riconoscendo la validità delle autorizzazioni e stabilendo che i pareri ministeriali acquisiti durante l’iter non hanno natura vincolante. Una conferma importante, che rafforza la posizione della società e indebolisce le interpretazioni politiche di queste settimane. Frales ha voluto precisare inoltre che il casale rurale demolito non era soggetto ad alcun vincolo paesaggistico né al momento dell’approvazione del progetto né al momento della sua demolizione. Quanto al vincolo relativo alla Campagna Romana, entrato in vigore lo scorso 8 agosto, esso è sopravvenuto rispetto al rilascio delle autorizzazioni e, come previsto dalla normativa, non può avere effetti retroattivi. «Lo stesso provvedimento istitutivo del vincolo – aggiunge la società – ha accolto le osservazioni presentate dalla Regione e da Frales, riconoscendo la compatibilità delle attività già autorizzate». Da qui la conclusione: «Nessun atto ufficiale sancisce un blocco dell’opera. Le dichiarazioni che insinuano il contrario sono prive di fondamento e ricadono nella piena responsabilità di chi le diffonde». Un messaggio diretto che punta a respingere con fermezza ogni tentativo di disinformazione e ogni strumentalizzazione politica, ribadendo la volontà della società di operare nella massima trasparenza e nel rispetto delle regole. Il caso resta comunque al centro del dibattito cittadino, tra preoccupazioni ambientali, contrapposizioni politiche e tensioni istituzionali. Ma per Frales, al netto delle polemiche, l’unica certezza è che i lavori a Sant’Apollonia non hanno subito alcuna interruzione e che le autorizzazioni ottenute restano valide ed efficaci.   

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