La storia
03.09.2024 - 15:30
Non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo ad arrivare al presidio sanitario di Aprilia e partorisce al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno. È la storia di una donna di 22 anni, che questa mattina ha dato alla luce una bambina sana e bellissima, grazie alle cure e alla prontezza del personale sanitario del pronto soccorso.
Era notte fonda quando l'ambulanza del 118 è giunta in soccorso di una giovane mamma, alla sua seconda gravidanza, che già durante il pomeriggio aveva avvertito i primi segnali di un imminente parto.
Dopo un controllo presso l’ospedale di Aprilia, le era stato detto che c'era ancora tempo, avendo constatato una dilatazione di soli 2 cm. Eppure, nel cuore della notte, le contrazioni si sono fatte più forti e ravvicinate, portando la giovane donna a chiamare i soccorsi.
Gli operatori del 118 hanno rapidamente valutato la situazione, rendendosi conto che non c’era tempo da perdere e hanno deciso di trasportarla al Pronto Soccorso di Anzio, l’ospedale più vicino, per garantire la massima sicurezza a lei alla sua bambina. Una scelta che si è rivelata salvifica altrimenti avrebbero potuto verificarsi complicazioni anche gravi.
All’arrivo al Pronto Soccorso, la giovane è stata subito accolta in triage, dove il personale ha constatato che la dilatazione era completa e che la testa del bambino era già visibile. Non c’era un minuto da perdere. Senza il supporto dei reparti di ginecologia e pediatria, chiusi in quell’ospedale, il personale del Pronto Soccorso ha dovuto far fronte a un’emergenza inaspettata.
La direttrice dell’UOC Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza della Asl Roma 6, insieme alla coordinatrice del personale dottoressa Barbara Grilli, hanno raccontato questa bella esperienza dimostrando come la preparazione e la prontezza siano la vera forza di un team coeso e competente.
In Sala Rossa, il cuore pulsante dell’emergenza, due infermiere si sono subito attivate: una concentrata sulla mamma, l’altra sulla piccola che stava per nascere, assistendo la giovane donna nel travaglio, mentre il medico presente monitorava attentamente la situazione. È stato un momento di pura adrenalina e tensione, ma anche di speranza e di vita.
E così, alle prime luci dell’alba, la bambina è venuta al mondo. Subito dopo, è stata adagiata sul petto della sua mamma, attaccandosi al seno in un gesto naturale e rassicurante. Era il segno che tutto era andato per il meglio, che la vita aveva trionfato grazie alla dedizione e alla professionalità di tutto il personale coinvolto.
La dottoressa Grilli, coordinatrice del personale, ha sottolineato l'importanza della collaborazione e dell'efficienza: “Quando si lavora in squadra, non c'è sfida che non si possa affrontare. Ogni membro del nostro team ha dato il massimo e il risultato è stato questo piccolo miracolo”.
“Questa storia di buona sanità è un esempio luminoso - hanno dichiarato dalla direzione strategica della Asl Roma 6 - di come la competenza e l’empatia possano trasformare un’emergenza in un lieto evento. In un contesto in cui troppo spesso si parla di malasanità, è doveroso celebrare le eccellenze e riconoscere il valore di chi, giorno dopo giorno, si impegna a salvare vite con professionalità e dedizione”.
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