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Lo scenario

Stipendi mensili, media provinciale sotto i 1500 euro. Ma c'è una lieve crescita

Il report della Cgia di Mestre fotografa un Paese a due velocità. A guidare la classifica la provincia di Milano. A Latina un più 3,9%

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L’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre fa luce sulle profonde disparità salariali in Italia nel settore privato.
Con un Nord che registra stipendi mediamente più alti del 50% (pari a 8.450 euro lordi annui) rispetto al Sud, il Lazio si posiziona in una situazione intermedia.


La retribuzione media lorda mensile nella regione è di 1.859 euro, superiore alla media del Mezzogiorno ma inferiore rispetto alle aree settentrionali. Tuttavia, all’interno del Lazio, i divari retributivi tra Roma e le altre province rimangono significativi e mettono in evidenza una disparità che rispecchia lo stato del tessuto economico e produttivo regionale.

Il divario salariale in Italia continua a rappresentare una delle problematiche più evidenti nel mercato del lavoro. Secondo l’ultimo rapporto elaborato dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, le differenze retributive tra Nord e Sud, ma anche all’interno delle stesse regioni, sono marcate e spesso influenzate dal costo della vita, dalla produttività e dalla presenza di grandi realtà industriali o finanziarie.

Nel 2023, la retribuzione media lorda mensile dei lavoratori dipendenti privati italiani è stata pari a 1.820 euro. Tuttavia, i dati evidenziano come le aree del Nord godano di stipendi significativamente più alti rispetto a quelle del Sud. Milano, ad esempio, registra il primato nazionale con una retribuzione media di 2.642 euro, seguita da Monza-Brianza (2.218 euro) e da altre province della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Al contrario, province come Vibo Valentia e Cosenza chiudono la classifica con stipendi medi rispettivamente di 1.030 e 1.140 euro al mese.

 
Nel contesto nazionale, il Lazio si colloca al settimo posto per retribuzione media, con 1.859 euro al mese. Roma traina la media regionale con 1.946 euro, posizionandosi al 18° posto nella classifica nazionale. Tuttavia, le altre province laziali presentano situazioni più critiche:
• Latina: con una retribuzione media di 1.488 euro, si colloca al 69° posto su 107 province. Nonostante una crescita del 3,9% rispetto al 2022, il dato rimane significativamente inferiore alla media regionale e nazionale.
• Frosinone: registra una retribuzione media di 1.564 euro, posizionandosi al 58° posto, con una crescita del 3,6% rispetto all'anno precedente.
• Rieti: è tra le province con i redditi più bassi del Lazio, con 1.422 euro mensili e un aumento del 4,3% rispetto al 2022.
• Viterbo: con 1.365 euro, occupa l’82° posto a livello nazionale, segnando uno degli stipendi più bassi della regione.

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