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Il fatto

Latina, polizia locale verso lo sciopero

Il 28 luglio manifestazione in piazza. La Cisl Fp: carenze strutturali e organico ridotto

Polizia locale, proclamato lo stato di agitazione a Latina

È sempre più tesa la situazione all’interno della Polizia Locale di Latina. La Cisl Funzione Pubblica ha indetto per lunedì 28 luglio una manifestazione di protesta in Piazza del Popolo, davanti al Palazzo Comunale, dalle 10 alle 13. L’iniziativa, che potrebbe preludere a uno sciopero di 24 ore, è l’ultima tappa di un braccio di ferro che dura da mesi e che ora si sposta anche sul tavolo della Prefettura.

Proprio il Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella ha convocato per lunedì 21 luglio alle ore 11 un tavolo di conciliazione, rispondendo positivamente all’appello del sindacato. Una convocazione salutata con soddisfazione dalla CISL FP, che tuttavia non risparmia critiche all’Amministrazione comunale, accusata di non aver mai mostrato reale disponibilità ad affrontare le gravi criticità organizzative segnalate negli ultimi tre anni. A elencare i problemi è il comunicato firmato dalla Segretaria generale Enza Del Gaudio e dal Segretario con delega agli enti locali Raffaele Paciocca: l’organico della Polizia Locale conta appena 60 unità, a fronte delle 430 previste dalla normativa regionale. A questo si aggiunge l’assenza di un Comandante dirigente con esperienza quinquennale, figura fondamentale per garantire disciplina, organizzazione e formazione del personale. Le dotazioni tecnologiche e operative vengono definite “insufficienti e inadeguate”: si segnalano mezzi inefficaci, vestiario obsoleto e dispositivi di protezione da aggiornare.

Altro punto critico è la mancata adozione di un regolamento per le prestazioni rese dai vigili urbani in occasione di eventi promossi da soggetti privati, come previsto dal Decreto Legge 50/2017. Il sindacato denuncia inoltre l’assenza di un confronto strutturato con l’Amministrazione su temi come la previdenza complementare, il pagamento regolare degli straordinari, l’erogazione dei buoni pasto e la produttività. «La situazione è insostenibile – dichiarano i rappresentanti sindacali – e mette a rischio non solo la qualità dei servizi offerti ai cittadini, ma anche la sicurezza dell’intero territorio».

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