Il sindaco Nicola Procaccini esprime «amarezza» nell'apprendere la classifica del rapporto Ermes, che vede Terracina al quinto posto per giorni di assenza dei dipendenti comunali. E annuncia l'intenzione di «rimuovere le cattive abitudini e introdurre premi per i dipendenti virtuosi»

«La classifica relativa alle assenze dal posto di lavoro dei dipendenti comunali italiani è motivo di grande amarezza per il dato che riguarda Terracina», scrive in una nota. Il primo cittadino ha analizzato per due giorni i dati del rapporto Ermes sull'anno 2015, e in premessa traccia una lettura sui possiibli fattori di causa dell'alto tasso di assenze negli uffici comunali. «Ci sono diverse considerazioni da fare sui fattori che hanno determinato questo risultato. Innanzitutto la rilevazione si riferisce all'anno 2015, quello cioè caratterizzato per gran parte dal commissariamento del Comune. Si tratta di un elemento importante perchè l'ordinaria attività conseguenza del regime commissariale ha indotto i dipendenti, ad esempio, a sfruttare tutti i giorni di ferie non godute in precedenza. Un altro aspetto importante è quello della qualità delle rilevazioni: l'ufficio comunale che trasmette i dati al Ministero erroneamente conteggia come giornate di assenza anche quelle che si riferiscono al recupero di ore di straordinario o il servizio esterno, vale a dire il lavoro espletato al di fuori della sede comunale. Questo aspetto è stato verificato sia per quanto riguarda il 2015 che il 2016, "alzando" i numeri delle assenze terracinesi rispetto agli altri comuni. Inoltre, va anche detto che per il 2016 i dati indicano una sensibile inversione di tendenza, e quindi un recupero delle presenze, che stiamo quantificando con esattezza. Un terzo tema – prosegue il sindaco – è quello relativo all'elevata anzianità di servizio di molti dipendenti con gli inevitabili riflessi sulle proprie condizioni di salute e su quelle dei congiunti che consentono l'accesso ai benefici della Legge 104».

E tuttavia il sindaco, che è anche delegato al Personale, non vuole sottrarsi al dato. Al punto da inviare, questa mattina, una lettera a tutti i dipendenti in servizio. Ne riportiamo uno stralcio.

"La media comunicata di 81 giorni di assenza, anche se ridotto in base a quanto evidenziato poc'anzi, su 254 lavorativi, praticamente un giorno ogni tre, è deprecabile. Al netto delle considerazioni precedentemente fatte, c'è un serio problema di responsabilità e coscienza personale di ognuno che va sviscerato. Il Comune è l'interlocutore dei cittadini che hanno bisogno dell'erogazione di servizi. La responsabilità e l'amor proprio ci impongono di essere al servizio della comunità in maniera efficiente. Chi non ha contezza di quanto sia importante il proprio ruolo e si lascia andare a "pigrizie" dolose deve considerare che il suo mancato impegno ricade sui colleghi volenterosi che si sovraccaricano di compiti, producendo inevitabilmente ritardi e inefficienze". Il sindaco pone quindi l'accento sui giovani: "Tutti dobbiamo tenere bene a mente che un giovane di oggi il posto fisso se lo sogna. C'è una generazione, forse già due, che non può permettersi di chiedere un mutuo, di accedere al credito per realizzare i propri progetti di vita, che è costretta ad accontentarsi di lavori di ripiego, precari, saltuari e largamente dequalificati rispetto ai titoli acquisiti. È la prima generazione che sta peggio della precedente, senza diritti, anche perchè abusati da chi li ha preceduti. Godere di 14 mensilità, della malattia, di permessi personali e per i congiunti, è oggi una condizione per la quale bisogna avere rispetto. Nella nota ho voluto sottolineare i concetti sinora espressi, evidenziando come quelli ad essere maggiormente danneggiati sono i cittadini, i colleghi più responsabili e, soprattutto, i loro figli e nipoti che stanno ereditando una condizione di profondo disagio creato da mentalità e culture opportunistiche che fanno pensare al piccolo tornaconto personale senza avere cura di un futuro difficilissimo, divenuto già presente senza che ce ne accorgessimo. Personalmente ho il dovere, ma soprattutto il desiderio, di pensare a chi ci sarà dopo di noi." Il sindaco conclude dichiarando che "verranno adottate misure più rigide nel controllo, un confronto con i medici di base sulle valutazioni dell'esenzione per malattia e verranno inseriti meccanismi premiali che riconoscano la qualità del lavoro svolto dai più meritevoli."