E' stato un Natale senza acqua potabile quello appena trascorso dai cittadini di Priverno, Maenza, Roccasecca dei Volsci e Prossedi. A seguito di un fenomeno di torbidità evidente anche a occhio nudo, verificatosi già a partire dal 23 dicembre, in attesa che Acqualatina, che si è subito messa al lavoro per risolvere il problema in breve tempo, fornisse i valori esatti di NTU, ovvero l'indice che misura appunto la percentuale di torbidità della risorsa idrica, i sindaci dei quattro Comuni serviti dalla centrale di Fiumicello (situata nel cuore della Valle dell'Amaseno, alle pendici della montagna di Roccasecca al confine del territorio del Comune di Prossedi), hanno deciso di promulgare provvedimenti con cui hanno vietato l'utilizzo dell'acqua a scopo alimentare (quindi come bevanda e anche per la preparazione dei cibi) per la vigilia e per il giorno di Natale lasciandola in vigore ancora ieri e fino a nuovo provvedimento. L'acqua è rimasta quindi utilizzabile ai soli scopi sanitari, ovvero per lavarsi e per lavare. A cominciare la sequenza dei provvedimenti è stato il sindaco di Prossedi Angelo Pincivero che già nel pomeriggio dello scorso 23 dicembre ha pubblicato l'ordinanza. Gli ha fatto seguito, nella mattinata del 24 il Sindaco di Maenza Claudio Sperduti seguito nel giro di pochi minuti da quello di Roccasecca dei Volsci Barbara Petroni; poco prima dell'ora di pranzo della vigilia è arrivato anche il provvedimento del sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia che via social aveva già lanciato un preallarme il giorno prima, annunciando che prima di emettere un provvedimento avrebbe comunque atteso le risultanze delle analisi del gestore. Analisi del gestore che sono adesso fondamentali per permettere agli stessi sindaci di revocare i provvedimenti emessi. A livello visivo, il fenomeno pare comunque in estinzione visto che con il trascorrere delle ore il colore dell'acqua sta tornando nitido. Ancora una volta il fenomeno potrebbe essere stato legato alle copiose piogge cadute nei giorni precedenti che hanno portato detriti e terra fino alla falda.