Un Paese bloccato con una crescita lievissima sbandierata nel 2019 che, di fatto, non interessa il settore dell'edilizia praticamente fermo da dieci anni e che in provincia di Latina ha dimezzato il numero delle imprese e perso migliaia di posti di lavoro. Ieri nella Capitale è stato presentato l'Osservatorio congiunturale di Ance che fotografa la situazione economica dell'Italia e entra nel merito delle varie realtà dei singoli territori.
Motivo di riflessione anche per il presidente di Ance Latina Pierantonio Palluzzi che, facendo eco a quanto emerso dallo studio, conferma che anche nella provincia pontina il 2019 non ha portato grandi novità con la carenza di investimenti per le manutenzioni e le infrastrutture, prima fra tutte – sottolinea Palluzzi – l'autostrada Roma-Latina. «Inutile dire, anche se non ci stancheremo mai di affrontare l'argomento, che siamo ancora al palo e che il rischio di perdere i fondi del Cipe, con il trascorrere del tempo, è sempre più concreto. Quello che manca – sottolinea il leader dei costruttori pontini – è un'analisi concreta anche sullo spaccato offerto dallo studio di Ance nazionale che, di fatto, fotografa perfettamente lo stato dei fatti in ambito nazionale, regionale e locale: troppa burocrazia, pochi investimenti, tempo perso dietro a questioni inutili che, tramite la pubblica amministrazione, bloccano le imprese e la crescita economica del Paese e del nostro territorio. Non è un caso – prosegue Palluzzi – che da tempo abbiamo lanciato una campagna social sui temi della rigenerazione urbana. Le nostre città hanno bisogno di infrastrutture, possono vedere nuovi investimenti e possiamo attraverso queste opportunità rilanciare anche il settore edile con un consumo di suolo pari a zero e riqualificando quello che abbiamo e che dobbiamo valorizzare. A tal proposito ben venga il documento pubblicato in queste ore dalla Regione Lazio che, di fatto, sostiene i Comuni nel percorso di approvazione della legge regionale per la rigenerazione urbana. Ad oggi, conti alla mano, meno della metà dei comuni pontini hanno approvato questa legge e, a distanza di anni dal via libera della Pisana è inaccettabile. Si tratta di consentire ai nostri territori di sfruttare una opportunità importantissima per riqualificare intere porzioni di città senza, lo ripeto, consumare un metro di suolo. Una scelta di rispetto per l'ambiente, che offre una spinta economica per il territorio sia sul piano degli investimenti che sull'indotto non solo per il settore edile. Molti comuni hanno fatto tanto ma molti altri devono dimostrare di voler cambiare a cominciare dal Comune capoluogo dove si può e si deve fare moltissimo. Le amministrazioni della provincia di Latina possono lavorare per recuperare l'esistente e dare respiro all'economia restituendo ai cittadini città belle e funzionali. E' una sfida – conclude Palluzzi - che abbiamo a portata di mano e, considerando quello che accade su altri fronti come il tema delle infrastrutture, appare decisamente più semplice perché dipende dalla volontà dei sindaci e delle amministrazioni locali che, dopo la pubblicazione delle linee guida operata ieri dalla Regione, hanno uno strumento in più per chiudere questa partita».