Il fatto
06.09.2024 - 07:30
Un minuto può durare in eterno. Marco Mauti, 58 anni, morto mercoledì pomeriggio mentre era al lavoro, è stato ricordato prima della partita della Nazionale Under 21 allo Stadio Domenico Francioni. Non è stato un campione di calcio, è stato un uomo che è morto mentre stava facendo il suo lavoro, in azienda, investito insieme ad un collega da una fortissima esplosione. Sarà ricordato per sempre.
A casa non è più tornato. Sembra quasi un segno del destino per lui un grandissimo appassionato di calcio e tifoso della Lazio ricevere l’omaggio e il silenzio commosso di uno stadio intero prima di una partita europea e della nazionale italiana. E’ un silenzio che avvolge e spinge a riflettere e a prevenire. La tragedia di Marco Mauti purtroppo ha rinnovato una scossa emotiva che sta diventando sempre più frequente: le morti sul lavoro.
Le indagini per fare luce su quello che è successo e accertare eventuali responsabilità vanno avanti e sono condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Latina, coordinati dal pubblico ministero Marina Marra, titolare dell’inchiesta.
Il primo step ha portato al sequestro dello stabilimento in Strada Nascosa dove è avvenuta la violentissima esplosione. Gli investigatori hanno eseguito un accurato sopralluogo cercando altri elementi investigativi per ricostruire i fatti. E’ esploso un boiler con una capienza da 500 litri che doveva essere consegnato ad un cliente. Le schegge di varie dimensioni sono volate in aria e sono cadute poi per terra o sono finite anche sugli alberi che costeggiano la strada. Come hanno raccontato i testimoni, la scena è stata impressionante.
Il bilancio è pesantissimo: è morto Marco Mauti, 58 anni di Cisterna, ed è rimasto gravemente ferito un collega di 40 anni di Latina residente nella zona di via Valmontorio. L’operaio è stato sottoposto a Roma all’ospedale San Camillo Forlanini ad un delicato e lungo intervento chirurgico che fortunatamente è riuscito, non ha perso un arto.
E’ sempre ricoverato in condizioni molto gravi in terapia intensiva e i medici non sciolgono la prognosi. Gli investigatori - coordinati dal dirigente della Mobile Mattia Falso - stanno valutando tutte le strade per avere un quadro investigativo chiaro: da quella dell’errore umano, ma questa al momento è una ipotesi, ad altri aspetti. Quasi di sicuro sarà disposta una consulenza probabilmente affidata ad un ingegnere per fornire le prime risposte, mentre nelle prossime ore il medico legale eseguirà l’autopsia. Come è previsto in questi casi e come atto dovuto, è stata indagata l’amministratrice dell’azienda, assistita dall’avvocato Giuseppe Poscia. Il reato ipotizzato è omicidio colposo e lesioni.
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