L'intervista
19.11.2025 - 08:10
Edmondo Cirielli e Antonio Iannone
L’onorevole Antonio Iannone, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del partito in Campania, è uno dei protagonisti politici della fase che precede le elezioni regionali. Figura centrale dell’organizzazione meloniana nel Mezzogiorno, Iannone è oggi impegnato nel sostegno alla candidatura di Edmondo Cirielli, in una sfida che avrà riflessi significativi non solo sul destino della Campania, ma anche sui territori confinanti del Basso Lazio.Per Latina e Ciociaria Oggi, seguire questo voto significa guardare alle dinamiche che influenzeranno infrastrutture condivise, corridoi economici, sanità d’area vasta e soprattutto le prospettive della ZES Unica, che unisce Campania e Lazio in un unico perimetro strategico per gli investimenti. In quest’ottica, il confronto con il coordinatore campano di FdI diventa un passaggio essenziale per comprendere che cosa potrà cambiare nei rapporti tra le due regioni e quali opportunità si apriranno per le aree di confine.
Quali sono le priorità del suo programma per la Campania e come intende tradurle in risultati concreti per i cittadini?
«Le nostre priorità sono senza dubbio la sanità e lo sviluppo occupazionale. La Campania e’ una grande regione ma il diritto alla salute è negato: liste d’attesa interminabili, rete dell’emergenza nel caos, siamo primi per emigrazione sanitaria e quindi siamo la Regione che cura meno e spende di più. Abbiamo medici ed infermieri di prim’ordine che vanno a fare la fortuna della sanità al Nord ma qui lavorano in condizioni pietose. La sinistra con i suoi manager e primari elettorali cura gli interessi della politica e non i cittadini. Noi faremo la rivoluzione del merito. Sul piano occupazionale nonostante i dati molto positivi che il governo Meloni sta realizzando a livello nazionale qui non si è stati capaci di saltare sul treno. Fico e’ la saldatura dei due grandi mali del Sud: l’assistenzialismo dei 5 stelle ed il clientelismo del PD. Noi vogliamo essere accanto agli imprenditori ed ai lavoratori, dobbiamo aiutare chi lavora e produce: incentivando e sburocratizzando procedure ed autorizzazioni».
Uno dei temi spesso discussi è il coordinamento tra regioni confinanti. Quali iniziative intende proporre per rafforzare la collaborazione tra la Campania e il Lazio, in particolare con il basso Lazio, su infrastrutture, trasporti e sviluppo economico?
«La Campania Felix della storia era anche il basso Lazio e c’è un legame fortissimo con tante persone che sentono l’origine e ne sono orgogliosi anche a loro ci rivolgiamo per vincere la battaglia di Fratelli d’Italia e di Edmondo Cirielli Presidente. Abbiamo una visione che abbraccia anche questi territori, garantendo continuità territoriale i vantaggi saranno per tutti, le infrastrutture servono a questo e dobbiamo metterle in rete non in concorrenza. Con la Regione Lazio potremmo lavorare benissimo insieme per i territori cerniera».
In che modo pensa di attrarre investimenti e nuove opportunità occupazionali nelle aree di confine tra Campania e Lazio, garantendo vantaggi concreti sia per i cittadini campani sia per quelli del basso Lazio?
«La Zes unica è uno straordinario strumento secondo me deve essere uno strumento comune. Noi vogliamo lavorare insieme, lo sviluppo non conosce limiti nei confini politici quando c’è un idem sentire che si chiama Identità. L’esito delle elezioni in Campania interessa molto anche lo sviluppo del Basso Lazio».
La sanità e i servizi territoriali sono sempre al centro delle preoccupazioni dei cittadini. Quali sono le strategie della sua Regione per migliorare l’assistenza sanitaria e la prossimità dei servizi sul territorio, soprattutto nelle aree periferiche e montane?
«Il Presidente Cirielli crede molto nel fatto che ovunque ci sia un cittadino c’è diritto, la salute è un diritto universale. Noi metteremo mano pesantemente a garantire il diritto anche nei territori più periferici e vanno incentivati medici ed infermieri a prestare la loro opera anche in queste strutture»
Cultura, turismo e valorizzazione del patrimonio sono leve importanti per lo sviluppo regionale. Come intende promuovere questi settori, e quali progetti potrebbero essere condivisi con le regioni confinanti per creare sinergie turistiche e culturali?
«Abbiamo un patrimonio straordinario e luoghi unici. Trasudiamo storia, una storia comune. Dobbiamo creare percorsi turistici da suggerire, dobbiamo promuoverci insieme. L’identità è comune, l’azione deve essere comune».
Quanto sarà importante e “pesante” politicamente il risultato della Campania a livello nazionale?
«La Campania è diventata l’Ohio d’Italia. Con la vittoria di Cirielli, di Fratelli d’Italia e del Centrodestra il Campo largo diventa il Camposanto. Schlein e Conte dovrebbero dimettersi perché perderebbero una Regione di prima fascia che è strategica anche per le prossime politiche».
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