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Giudiziaria

Caduto dal carro di carnevale, le eccezioni della difesa

Il processo per i tre imputati accusati di omicidio colposo. Nel 2014 la morte di un uomo al termine della sfilata. A febbraio l’udienza

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Il giudice monocratico del Tribunale di Latina Roberta Brenda dovrà pronunciarsi su una serie di eccezioni sollevate dalla difesa degli imputati per la morte dell’uomo caduto dal carro di Carnevale. I fatti avvenuti 11 anni fa alle porte del capoluogo pontino. Tra i punti presi in esame la competenza territoriale perché la morte era avvenuta a Isernia in una struttura sanitaria specializzata a distanza di un anno dall’incidente. E poi è stata sollevata l’eccezione relativa all’inutilizzabilità di una serie di atti irripetibili. Infine la difesa degli imputati - rappresentata dall’avvocato Alfonso Donnarumma - ha chiesto anche di risentire alcuni testimoni.

Gli imputati sono accusati di omicidio colposo per la morte di Massimo "Max" Cassia, 48 anni, deceduto dopo un anno di agonia per le ferite riportate nella caduta. L'incidente è avvenuto mentre il carro di Carnevale veniva trainato da un trattore con un rimorchio non omologato e di dimensioni non conformi alla normativa sulla circolazione. Cassia, posizionato nella parte posteriore, aveva perso l'equilibrio ed era caduto, riportando lesioni gravissime. Gli accertamenti erano stati condotti dalla Polizia stradale di Terracina. Ora si attende la decisione del giudice sulle eccezioni presentate dalla difesa.

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