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Il caso

La pista anarchica dietro gli attentati

Continuano le indagini della Procura di Velletri, l’ipotesi del terrorismo e dei possibili legami con altri fatti nella Capitale

La pista anarchica dietro gli attentati

«È abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività». Non usa mezze parole Domenico Pianese, Segretario del sindacato di Polizia Coisp, in merito ai gravissimi attentati portati ai danni del Comando dei Carabinieri di Castel Gandolfo prima e del Commissariato di Polizia di Albano tra domenica e lunedì che potrebbe anche essere collegato, nelle modalità quanto meno, ad altri episodi registrati a Roma a fine 2024 (parcheggio dell’Italferr o al Carrefour di via Labicana o al Terna di Casal de’ Pazzi).

Ignoti hanno, nel primo caso, causato lievi danni ad alcune auto dei militari: il fuoco appiccato con liquido infiammabile sotto alle vetture è stato domato prima di divenire incontrollato. Ad Albano invece, le molotov lanciate contro il parco macchine ha portato alla completa distruzione di quasi 20 veicoli, al danneggiamento delle palazzine circostanti, che sono state evacuate, alla leggera intossicazione da fumo di due agenti che dormivano negli alloggi, e alla dichiarazione di inagibilità di tre piani del Commissariato che ospita peraltro anche il Comando della Polizia stradale.

Atti che hanno ricevuto una condanna unanime da tutti gli ambienti, dalla comunità. E così ieri mattina il vescovo di Albano, Vincenzo Viva si è recato in visita al Commissariato per portare «la vicinanza e la solidarietà della Chiesa di Albano al dirigente del Commissariato, Marco Gambacorta, al comandante della Polizia stradale, Paolo Barile, e a tutto il personale in forze».
Monsignor Viva è stato accompagnato nella sua visita dal Vicario territoriale di Albano, don Angelo Pennazza, e dal Vicario episcopale per le Attività amministrative della diocesi, don Giuseppe Continisio. Il vescovo ha condannato senza riserve l’atto doloso e ha ribadito l’impegno della diocesi di Albano a collaborare con magistratura e forze dell’ordine nel veicolare una cultura della legalità e del rispetto delle regole.

«Ho desiderato portare a tutto il Commissariato di Polizia di Albano, al dirigente Marco Gambacorta e al comandante della Polizia stradale, Paolo Barile – ha detto il vescovo Viva – la vicinanza e la solidarietà di tutta la comunità ecclesiale di Albano. Il vile attentato che hanno subito ci ha lasciato sconcertati e rattristati, non solo per i danni materiali che ha causato, in particolare a beni che sono a servizio di tutta la comunità, ma principalmente per l’aspetto simbolico del gesto. Sono state prese di mira le forze dell’ordine che, su questo territorio come altrove, si impegnano quotidianamente per far rispettare la legalità ed essere dalla parte dei cittadini. Siamo vicini ai due agenti che hanno dovuto ricevere cure mediche, e anche alla popolazione di Albano Laziale che ha vissuto momenti di paura, con alcune persone che hanno dovuto anche lasciare le loro case».

«Proprio questa mattina – ha aggiunto Viva in merito all’ attentato ai Carabinieri – ho sentito telefonicamente il comandante della Compagnia Carabinieri di Castel Gandolfo, il maggiore Davide Acquaviva, al quale ho ribadito la vicinanza del vescovo e della diocesi di Albano».

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