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Il caso

Finta ordinanza, il Pesce d’Aprile finisce con una denuncia

A Velletri circola una finta ordinanza a firma del sindaco che vieterebbe l'ingresso dei minori nel centro storico nel fine settimana. Doveva essere uno scherzo, ma ha generato allarme

Finta ordinanza, il Pesce d’Aprile finisce con una denuncia

Quello che doveva essere uno scherzo per il Pesce d’Aprile si è trasformato in un caso che potrebbe finire in tribunale. Nei giorni scorsi, sui social e nelle chat di Velletri, ha iniziato a circolare una presunta ordinanza comunale che vietava l’accesso al centro storico ai minori non accompagnati ogni sabato e domenica. Il documento, apparentemente ufficiale, riportava persino la firma del sindaco Ascanio Cascella, scatenando polemiche e preoccupazioni tra i cittadini.

La situazione è diventata talmente grave da spingere il primo cittadino a intervenire pubblicamente per smentire la notizia.  Cascella ha chiarito che si trattava di un falso: «Si segnala che è in circolazione un'ordinanza falsa, recante la mia firma, priva di validità». Il sindaco ha poi annunciato di aver presentato denuncia alle autorità competenti per far luce sull’accaduto e individuare i responsabili. «Sarà mia cura proporre denuncia all’autorità giudiziaria – ha aggiunto – Invito la cittadinanza a ignorare questo documento, che non ha alcun valore».

L’episodio, nato forse come uno scherzo mal calibrato, rischia ora di avere conseguenze legali per chi ha creato e diffuso il falso atto. La contraffazione di un documento pubblico è un reato perseguibile, e la denuncia del sindaco potrebbe portare a un’indagine per accertare le responsabilità.

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