Il caso
09.04.2025 - 09:00
Un medico della Asl di Latina è indagato con l’accusa di truffa ai danni del sistema sanitario. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura di Latina, il camice bianco - si tratta di una donna - si sarebbe assentata dal servizio per motivi personali che non avevano a che fare con le mansioni di lavoro. Nelle carte dell’inchiesta a quanto pare sarebbero emerse delle uscite dal posto di lavoro per andare a fare degli acquisti anche in alcuni mercatini. L’inchiesta che è in fase preliminare, è coordinata dal pubblico ministero Valentina Giammaria.
La Procura alla luce delle risultanze investigative raccolte, ha chiesto l’emissione di una misura interdittiva al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. Ieri mattina si è svolto l’interrogatorio preventivo come previsto dall’introduzione della norma Nordio.
Il medico ha 59 anni e ha lavorato tra Sezze e Priverno: si occupava di vaccini sia per adulti che per bambini ed è ritenuto il presunto responsabile di un raggiro al sistema sanitario facendo figurare più ore rispetto a quelle in cui era in servizio. I fatti contestati sono avvenuti nel 2023. Le indagini dei Carabinieri del Nas di Latina avevano documentato - anche con l’ausilio di riprese video - le condotte del camice bianco che si sarebbe assentata dal lavoro per motivi personali.
Ieri mattina il medico è stato ascoltato dal giudice e ha deciso di rispondere alle domande, offrendo la sua versione dei fatti sostenendo a quanto pare che stava vivendo anche un periodo di forte stress per motivi di natura personale e che si tratterebbe di un equivoco.
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