Il fatto
17.08.2025 - 09:30
La sera di Ferragosto un cittadino tunisino di 55 anni ha cercato di mettere a segno un furto, approfittando della distrazione generale durante la tradizionale processione della statua della Madonna di Stella Maris in mare, ma è stato sorpreso dai proprietari dell’abitazione che aveva preso di mira.
Il ladro ha reagito con violenza quando si è ritrovato in trappola, ma non è riuscito comunque a dileguarsi, perché è stato bloccato fino all’arrivo dei poliziotti della Squadra Volante che lo hanno arrestato per il reato di tentata rapina. Infine ieri pomeriggio, a margine del processo celebrato con rito direttissimo, lo straniero è finito dietro le sbarre del carcere di Latina per decisione del giudice monocratico Beatrice Bernabei.
Il fatto si è consumato venerdì in via Lungomare, in prossimità di Foce Verde. I proprietari della casa e i loro ospiti si trovavano in spiaggia per assistere al passaggio della processione in mare, quando hanno notato i movimenti sospetti di un uomo che si stava introducendo nel cortile dell’abitazione. Sono corsi a vedere in due, il proprietario e un suo amico, ritrovandosi a tu per tu con il ladro, l’uomo di 55 anni che aveva approfittato della loro assenza per arraffare tre borse. In sostanza sono stati loro a impedirgli di portare a termine l’azione criminale, ma quando si è visto scoperto, il tunisino ha colpito uno dei due al volto con una testata. Ne è scaturita una colluttazione, che si è conclusa con il ladro bloccato a terra all’ingresso del cortile.
I poliziotti hanno quindi accertato che due delle tre borse contenevano portafogli ed effetti personali dei due uomini, mentre la terza apparteneva a una donna. Prima di essere formalmente arrestato, il ladro è stato portato in pronto soccorso per le cure delle abrasioni rimediate durante la colluttazione, giudicate guaribili in quattro giorni, mentre l’uomo aggredito è stato dimesso con una prognosi di quindici.
Durante il processo celebrato con rito direttissimo il ladro ha cercato di negare le accuse, sostenendo che stava attraversando la proprietà privata per accedere al parcheggio situato alle spalle, per accorciare la strada. Il giudice non gli ha creduto, ha convalidato l’arresto e ha concesso i termini a difesa rinviando l’udienza, quindi ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’imputato in attesa di giudizio.
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