Il caso
30.10.2024 - 11:30
Può uccidere ancora se lasciato in libertà. C’è il rischio di reiterazione del reato. E quello che scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Roma nelle motivazioni con cui lasciano in carcere Mario Eutizia. Resta inalterato il quadro accusatorio così come le esigenze cautelari nei confronti del badante di 47 anni di Napoli che si è auto accusato di quattro omicidi. L’indagato - lo scorso agosto - aveva deciso di raccontare tutto ai Carabinieri. Aveva confessato di aver somministrato dosi massicce di farmaci per non far soffrire più gli anziani che assisteva e di averli uccisi.
Nelle motivazioni i magistrati romani hanno sottolineato il peso delle dichiarazioni auto accusatorie dell’indagato e hanno ribadito un punto centrale: se lasciato in libertà potrebbe reiterare.
Una circostanza che emerge in modo netto anche quando il badante - nel corso di un lungo interrogatorio davanti al pubblico ministero - aveva confessato tutto chiedendo aiuto. «Dottoressa io sono andato dai Carabinieri perchè ho bisogno di aiuto e voglio fermarmi», aveva raccontato al magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Dalla Campania gli atti erano stati poi trasmessi a Latina competente per territorio.
Il ricorso al Riesame era stato presentato lo scorso settembre a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario che aveva accolto le risultanze investigative del pm Marco Giancristofaro e dei Carabinieri della Compagnia di Latina.
Eutizia aveva raccontato di aver ucciso quattro anziani di cui due a Latina somministrando una miscela di farmaci per accompagnarli alla morte. I fatti sono avvenuti nel capoluogo pontino tra il 2017 e il 2018.
Intanto nei giorni scorsi si è svolto un nuovo step investigativo. E’ stato conferito l’incarico ad un medico legale e ad un tossicologo che dovranno eseguire degli accertamenti di natura chimico tossicologica su alcuni reperti appartenenti ad una delle vittime: un anziano originario della provincia di Napoli. Il prelievo era avvenuto prima della cremazione. In laboratorio sarà analizzata anche una ciocca di capelli dell’anziano assistito da Eutizia, si tratta di Luigi Di Marzo, 88 anni, originario di Casoria, morto quasi un anno fa. Tra novanta giorni si conosceranno i risultati.
Due vittime vivono in Campania (in provincia di Napoli e di Salerno), altre due invece a Latina: il badante aveva prestato servizio in casa di una ex insegnante nella zona del centro Morbella e ha assistito il padre di un vigile del fuoco. Eutizia, difeso dall’avvocato Antonio Daniele, è sempre detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e deve rispondere del reato di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa.
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