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Fondazione Latina 2032, tutto da rifare. Il ministero cambia lo statuto

Giuste le critiche della Regione, la nascita della struttura rinviata di qualche mese

Fondazione Latina 2032, tutto da rifare. Il ministero cambia lo statuto

Va rifatto tutto da capo o quasi. E quella Fondazione Latina 2032 che andava costituita il prima possibile, rischia di slittare al 2026. È lo scenario emerso dopo l’incontro della scorsa settimana tra Regione Lazio, ministero della Cultura, Comune e Provincia di Latina con al centro lo statuto e l’atto costitutivo della Fondazione. Il confronto è stato necessario in quanto la Regione Lazio ha fatto notare alcune anomalie che rendono impossibile votare l’atto così com’è scritto, per l’ente. Il problema è che i documenti preparati dal Ministero della Cultura erano stati invece approvati senza modifiche da Comune, Provincia di Latina e Camera di Commercio. Ora bisognerà rifare tutto, facendo di fatto slittare la costituzione effettiva della Fondazione e con essa i soldi messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione Lazio.


La Regione Lazio solo ai primi di giugno ha inviato agli altri enti una nota, firmata dai dirigenti dell’area cultura, in cui vengono evidenziate delle carenze che secondo i dirigenti del settore vanno immediatamente colmate. «Al fine di poter procedere con i necessari e conseguenti adempimenti si trasmettono in allegato le annotazioni agli schemi di Atto Costitutivo e di Statuto, segnalando alcune criticità da risolvere ed eventuali integrazioni da inserire, onde consentire il perfezionamento dell'adesione da parte della Regione Lazio nel rispetto delle normative vigenti, tra cui: passaggi relativi all'indennità, all'inconferibilità e all'incompatibilità di carica; - numero dei componenti del CdA (da ridurre a cinque); - individuazione coerente degli organi della Fondazione sia nell'Atto Costitutivo che nello Statuto; - opportunità di prevedere parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo in analogia con quanto previsto dalla normativa per le società a controllo pubblico».

Al tavolo di confronto della scorsa settimana, la Regione Lazio ha chiarito che quelle anomalie indicate vanno necessariamente sanate, dal momento che confliggono con norme regionali e dunque per l’ente non sarebbe possibile procedere all’approvazione di atto costitutivo e statuto della Fondazione. Un bel problema. Alla fine il ministero della Cultura s’è preso l’incarico di apportare le modifiche richieste. La speranza è che sia fatto tutto in tempi celeri, in quanto poi i nuivi documenti andranno nuovamente visionati, portati in Consiglio comunale e provinciale o negli organi deputati, come per la Camera di Commercio. Andrà insomma annullato il precedente atto di approvazione e fatta una nuova approvazione sul documento. È chiaro che, con l’estate alle porte, sono tutti convinti che prima di settembre/ottobre non si arriverà al via libera definitivo. E le risorse a disposizione? Quelle previste dalla legge nazionale sul Centenario di Latina dovrebbero essere salve, anche se chiaramente per ottenere bisogna approvare prima possibile gli atti e costituire formalmente la Fondazione, con tutti i suoi organi. Solo in quel momento potranno essere richiesti e erogati. Discorso simile per la Regione Lazio che ha messo a bilancio già circa 250 mila euro per i prossimi anni.

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