Il prossimo 30 maggio il Tribunale civile si pronuncerà sulla richiesta di nomina di un consulente tecnico d’ufficio che dovrà stabilire se il Comune di Latina deve pagare un risarcimento alla Ipogeo srl per la mancata attuazione delle parti contrattuali che prevedevano la consegna dei dati anagrafici dei titolari dei loculi nonché per i ritardi nell’iter che avrebbe dovuto consentire l’ampliamento della struttura. La società nella sua citazione ricorda che entrambe le clausole sono inserite nella parte di convenzione col Comune cui è legato il piano economico e finanziario della srl per la gestione del cimitero comunale di Latina. L’udienza arriverà ad un anno esatto dal parere emesso dall’autorità Anticorruzione su richiesta della stessa Ipogeo, parere che riconosce lacune, ritardi nonché alcune omissioni contrattuali dell’ente. Il nodo principale, in effetti, riguarda la trasmissione dei dati anagrafici. Quando nel 2007 il Comune firma il contratto di convenzione con Ipogeo per la gestione e l’ampliamento del cimitero, aggiunge anche che comunicherà alla srl i nominativi dei cittadini che hanno titolarità dei loculi in modo tale da consentire la riscossione del contributo annuale dovuto da ciascuno per la gestione. Ma l’ente quegli elenchi non solo non li ha consegnati, bensì nel 2010ha riconosciuto che non li aveva, non ne era in possesso. Motivo per il quale nel 2011 l’amministrazione, allora in regime di gestione commissariale, si assunse l’onere di sostituirsi ai cittadini irrintracciabili in quanto, appunto, mancavano i dati dell’anagrafe. E’ questo è un primo scoglio pressoché insuperabile che, ad ogni modo, entrerà, nei quesiti da porre al consulente tecnico.
Intanto la vicenda del cimitero vive anche dentro un altro contenzioso giudiziario, quello tra la società Saie srl e Ipogeo srl per la realizzazione del crematorio. L’ultima battaglia si è consumata venerdì davanti al Tar per il ricorso di Saie legato al mancato accesso totale agli atti relativi, appunto, al progetto del crematorio presentato dall’altra società, la quale a sua volta voleva vedere il progetto della «rivale». Una vicenda di concorrenza industriale che si è conclusa con la decisione del Tar di rigetto della domanda. In quella causa era parte anche il Comune di Latina, che per il tramite dell’avvocato Francesco Cavalcanti, aveva difeso la legittimità del proprio operato.
Tesi fatta propria anche dai giudici amministrativi che hanno respinto il ricorso di Saie.